Il vicesindaco Antonio Catone, con una lettera spedita dal Carcere “Uccella”, ha rassegnato le dimissioni dagli incarichi comunali lasciando una “poltrona” vacante sia in Giunta che in Consiglio… trema la maggioranza del Sindaco Romano

Il vicesindaco Antonio Catone, con una lettera spedita dal Carcere “Uccella”, ha rassegnato le dimissioni dagli incarichi comunali lasciando una “poltrona” vacante sia in Giunta che in Consiglio… trema la maggioranza del Sindaco Romano

VITULAZIO – Il Vice-Sindaco di Vitulazio, Antonio Catone, con una lettera inviata dal carcere, avrebbe rassegnato le sue dimissioni da tutte le cariche comunali ricoperte (Vicesindaco, Assessore e Consigliere Comunale), uscendo definitivamente dalla scena politica ed amministrativa vitulatina. Catone, arrestato la settimana scorsa dai Carabinieri di Maddaloni e Vitulazio, nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, unitamente al Sindaco di Vitulazio, Luigi Romano e al geologo Franco Criscione (marito dell’Assessore Giovanna Falco – indagata a piede libero – che ricopre anche l’incarico di Giudice Popolare presso la Corte d’Assise d’Appello di Napoli), poiché ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti e abuso d’ufficio in concorso.

Con una lettera, scritta dalla sua cella della Casa Circondariale “Uccella” di San Tammaro, dove si trova recluso dallo scorso 15 febbraio, Antonio Catone, docente di Scuola Superiore in pensione, ha comunicato in forma ufficiale, sia al Presidente del Consiglio Comunale di Vitulazio, dott. Raffaele Di Lillo, che a tutti gli altri organi comunali, di rassegnare le proprie dimissioni da tutte le attività amministrative. Subito dopo l’arresto, la Prefettura di Caserta lo aveva sospeso da tutte le cariche comunali ricoperte, e oggi, dopo una settimana di carcere, ha deciso di dimettersi ufficialmente dall’incarico di Vicesindaco e da Consigliere Comunale, lasciando libero uno scranno sia nella Giunta che nel Consiglio Comunale. In questi casi, le dimissioni dal carcere non hanno una finalità politica ma sono “strumentali” alle vicissitudini giudiziarie, allo scopo di ridurre la misura cautelare disposta dal Giudice (carcere o arresti domiciliari). Infatti, venendo meno la carica di “amministratore pubblico” non dovrebbe esserci il pericolo che la persona indagata possa inquinare le prove o reiterare il reato. Pertanto, già dall’udienza innanzi al Tribunale del Riesame prevista per i prossimi giorni, potrebbero chiudersi le porte del carcere per l’oramai ex vice-sindaco Antonio Catone, con una misura coercitiva più lieve (arresti domiciliari o obbligo di soggiorno fuori regione).

Al momento, l’unico a resistere è proprio il Sindaco Romano, anch’egli arrestato e soltanto per gli ovvii motivi di salute ha beneficiato dei domiciliari. Attualmente risulta anche sospeso dalla carica di Sindaco di Vitulazio, su disposizione del Prefetto di Caserta, S.E. Arturo De Felice. A ricoprire la carica di Sindaco “Supplente” è l’Assessore Rosa Sabatino che, nella mattinata odierna (22 febbraio 2017), congiuntamente al Segretario Comunale, dott. Annamaria Tonziello, è stata ricevuta in Prefettura per una sorta di “chiarimento” proprio in merito alla questione della sua nomina di primo cittadino “facente funzione”, poiché tale mansione doveva essere svolta (come da Statuto Comunale) dall’Assessore Giovanna Falco, ma la stessa risulta indagata nell’indagine, insieme al marito – il geologo Franco Antonio Criscione – che, ancora oggi, risulta detenuto presso la Casa Circondariale “Uccella”.

Il terremoto giudiziario aveva già provocato le dimissioni dell’avvocato Carmine Di Rubba da Consigliere Comunale, il quale, sebbene risultasse totalmente estraneo all’indagine, da “uomo di legge”, ha preferito allontanarsi dalla gestione amministrativa. Ad oggi, con le dimissioni “dal carcere” del vicesindaco Catone, la maggioranza consiliare che supporta il Sindaco Romano continua ad affievolirsi. Difatti, con le dimissioni di Catone e Di Rubba, tra le fila della maggioranza, oltre al Sindaco Romano (sospeso dal Prefetto poiché agli arresti domiciliari) sono rimaste soltanto 5 persone: i Consiglieri Comunali Giovanna Falco, Angelo Carusone, Rosa Sabatino, Raffaele Di Lillo e Assunta Cioppa; ed altrettanti Consiglieri risultano tra le fila della minoranza, ovvero Achille Cuccari, Raffaele Russo, Giovanna Lina Scialdone, Immacolata Bernardo e Giovanna Del Monte.

Dunque, se i “superstiti” della maggioranza del Sindaco Romano riusciranno a fare il “miracolo” del numero legale per rendere valida la seduta del prossimo Consiglio Comunale e per provvedere, con una “magia” e con i loro insufficienti 5 voti di maggioranza, alla surroga dei due Consiglieri dimissionari, potranno continuare ad amministrare, senza alcuno scioglimento e commissariamento del Comune di Vitulazio, da parte della Prefettura di Caserta. A prendere il posto dei Consiglieri Comunali dimissionari, Catone e Rubba, infatti, dovrebbero essere i primi due non eletti della lista “Unità e Solidarietà” che, alle elezioni comunali del maggio 2014, sostenne l’elezione del Sindaco Romano: Giuseppe Scialdone e Pasqualina Maria De Domenico. In caso di una loro espressa rinuncia ad entrare in Consiglio Comunale verrebbero “surrogati” da Pietro Pezzulo e Giovanni Caso.

In conclusione, con un Sindaco ed un vicesindaco arrestati, un assessore indagato a piede libero e con il marito in prigione, due Consiglieri dimissionari e da surrogare in Consiglio Comunale e con una maggioranza striminzita di sole cinque persone, non sarebbe il caso che tutti i Consiglieri, maggioranza e minoranza insieme, rassegniassero contestualmente le dimissioni? In questo modo lascerebbero la gestione del Comune di Vitulazio, per un arco temporale di soli sei mesi, ad una Commissione Prefettizia che accompagnerebbe il paese alle prossime elezioni, contribuendo anche a fare luce tra le tante ombre che si annidano tra le mura della Casa Comunale e restituendo un po’ di serenità alla comunità.

22-02-2017

Alfredo Di Lettera

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