PIGNATARO M. – A più di tre anni (aprile 2009) dall’operazione che smascherò un vasto giro di tangenti intorno alla costruzione della centrale a biomasse di Pignataro Maggiore e che fece tremare i palazzi del potere sull’intero territorio regionale, si è aperto il processo sul filone principale dell’inchiesta denominata “Biopower”. Ieri mattina gli imputati si sono presentati davanti alla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – collegio B -, presieduta dal presidente Alberto Maria Picardi.
In sede di costituzione delle parti, c’è stata la richiesta di costituzione di parte civile da parte della Regione Campania e del Comune di Pignataro Maggiore, rappresentati rispettivamente dagli avvocati Anna Gullì (del foro di Napoli) e Luciano Polizzi (del foro di Santa Maria Capua Vetere). Richieste che hanno suscitato la reazione del collegio difensivo (sono intervenuti quasi tutti i legali degli imputati rinviati a giudizio lo scorso 30 di settembre dal Gup Cettina Scognamiglio), il quale ha sollevato una miriade di questioni preliminari che vertevano quasi tutte sulla genericità delle richieste avanzate dai due legali. Dopo aver sentito le opposizioni della difesa, il collegio si è ritirato in camera di consiglio per decidere e, dopo qualche ora, ha sciolto ogni riserva accogliendo le due costituzioni presentate dai legali delegati dai due Enti. Rigettate tutte le eccezioni della difesa.
Nell’ambito delle richieste istruttorie, invece, è stata chiesta la nomina di un tecnico per la trascrizione delle intercettazioni presenti nel fascicolo del pm. Chiuse tutte le questioni preliminari, la seduta è stata aggiornata al nove ottobre prossimo. Nel corso di quell’udienza saranno sentiti i primi testimoni.