PIGNATARO M. – Pubblichiamo la lettera aperta dell’ingegner Carmine D’Errico destinata al sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro, riguardante il piano regolatore. Ecco il testo:
Lettera aperta al Sindaco Raimondo Cuccaro
Egr. Sindaco,
da un anno oramai si parla del nuovo “piano regolatore” che dovrebbe aprire una “new deal” della cementificazione del nostro territorio al fine di portare soldi ai soliti speculatori dell’edilizia, remunerare i proprietari di terre agricole, spostare risorse alle solite aziende, bloccare il prezzo degli immobili. Il tutto si ridurrebbe a nessun vantaggio per la popolazione: in particolare per i giovani, quelli che oggi hanno dai 0 ai 35 anni e che sono nel cuore di generazioni che non avranno mai una casa, difficilmente potranno permettersi il lusso di una famiglia e se ne staranno rintanati all’ombra dello scudo economico genitoriale finché durerà.
È un momento storico che abbisogna di scelte inusuali, coraggiose ma realizzabili a breve.
Egr. Sig. Sindaco,
io credo che dopo un settantennio di strafottenza lei debba assolvere ad un ruolo storico ed antitradizionale.
Urge sì un piano regolatore, ma un piano regolatore “Innovativo” e “riservato”.
“Innovativo” sotto il punto di vista delle costruzioni e “riservato” come tipologia di destinatari.
Se ancora metri quadri di terra vergine la nostra Terra deve cedere, sarebbe sicuramente un sogno che questa Terra sia data ai giovani organizzati in cooperative con precisi requisiti, anche di residenza storica.
Innovazione per me significa che le nuove case devono sorgere in un territorio riservato, tutte insieme. Né cemento né mattoni, ma dovranno essere case “di paglia e legno”: esperienze di case “di paglia e legno” ce ne sono notissimi esempi in tutto il centro-nord Italia: case, condomini, masi, agriturismi.
Sogno poi che in questo lembo di terra il 50% delle case siano AUTOCOSTRUITE: ovvero i cittadini che abbisognano della casa se la costruiscono gli uni con gli altri, seguiti da professionisti e qualche azienda specializzata, edificando tutti insieme un nuovo piccolo mondo dove la terra costerà poco e le case pochissimo. Le case saranno ecosostenibili, a grandissimo risparmio energetico (nulla è migliore di paglia e mattoni per il caldo d’inverno e il fresco d’estate), altamente ignifughe (i muri di terra e paglia resistono ad altissime temperature) e figlie di un nuovo mondo.
In quest’area i giovani cresceranno e potranno permettersi una famiglia ed un piccolo futuro e, quel che più conta, il nostro piccolo Paese potrà essere capofila di una nuova concezione della vita, della socialità e del futuro.
I miei più cordiali saluti.
Carmine D’Errico