VITULAZIO – Nella giornata di ieri (10-04-2017), i cinque Consiglieri Comunali di minoranza, Giovanna Del Monte, Achille Cuccari, Giovanna Lina Scialdone, Immacolata Bernardo e Raffaele Russo, hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti della maggioranza consiliare del Sindaco “sospeso” di Vitulazio, il professor Luigi Romano. La mozione di sfiducia, con protocollo numero 3441 (2017) del registro generale dell’Ente, firmata dai cinque Consiglieri d’opposizione, è stata indirizzata al Commissario Prefettizio del Comune di Vitulazio, la dott.ssa Daniela Chemi (con poteri di Sindaco e Giunta Comunale) ed al Presidente del Consiglio Comunale, il dott. Raffaele Di Lillo.
Dalla citata nota, si legge: “Poiché la maggioranza amministrativa, a distanza di circa tre anni dal suo insediamento, non ha attuato il programma amministrativo presentato ai cittadini in occasione consultazioni elettorali del 2014; gli atti posti in essere dal Sindaco Romano e dalla sua maggioranza hanno violato i più elementari principi di correttezza, trasparenza e buon andamento dell’azione amministrativa; le tante richieste inoltrate dalla minoranza consiliare (interrogazioni, mozioni, richieste di atti, ecc.) sono rimaste regolarmente inevase, limitando di fatto i diritti e le prerogative dei Consiglieri Comunali di minoranza; il Sindaco Romano e la sua Giunta hanno adottato uno strumento urbanistico (PUC) che non tiene conto delle reali esigenze di sviluppo armonico e sostenibile del paese; il PUC è stato adottato senza tenere nella giusta considerazione le proposte formulate da tutte le forze politiche, dai singoli cittadini e dalle associazioni operanti sul territorio; il Piano Urbanistico Comunale ha privato molti cittadini, proprietari di piccoli lotti ubicati nel perimetro urbano, del diritto di edificare e, nel contempo, ha avvantaggiato qualche noto imprenditore; La pianificazione per i comparti edificatori ha di fatto espropriato molti cittadini del diritto di proprietà; Che ad oggi, per quanto è dato sapere, non risultano esaminate le osservazioni avverso il PUC nonostante il decorso dei termini di legge; I bilanci finanziari approvati da questa maggioranza, come più volte denunziato, oltre a presentare molte irregolarità, denotano un aumento costante dell’indebitamento e del ricorso all’anticipazione di tesoreria; Una gestione economico-finanziaria poco trasparente ed occulta sta portando il Comune verso il dissesto finanziario; Le ultime vicende giudiziarie che hanno riguardato il Sindaco Romano e Vicesindaco, gettando discredito sull’intera maggioranza amministrativa, hanno disvelando un sistema di gestione della cosa pubblica privatistico e illecito, proteso al perseguimento di interessi personali. Considerato che il Consiglio Comunale non può ulteriormente assistere passivamente ad un così grave stato di degrado, gli scriventi Consiglieri chiedono al Presidente del Consiglio Comunale, dott. Raffaele Di Lillo, ai sensi dell’art. 52 del D.L.gs n.267/2000 e dell’articolo 18 dello Statuto Comunale, di voler convocare il Consiglio Comunale ed iscrivere l’antescritta mozione di sfiducia all’ordine del giorno nei tempi disciplinati dal TUEL (Testo Unico degli Enti Locali) e dallo Statuto, onde procedere alla discussione e votazione della stessa per appello nominale. Si confida in una sollecita evasione della presente richiesta. I Consiglieri Comunali Cuccari, Russo, Del Monte, Scialdone e Bernardo”. (Mozione di Sfiducia – Protocollo Generale n. 3441 del 10-04-2017 – Allegato 1).
L’articolo 18 dello Statuto Comunale di Vitulazio, approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 25 del 04-07-2005 (Allegato 2), ad oggetto “Mozioni di sfiducia”, sancisce che “Il Sindaco e la rispettiva giunta cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio”; La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno 2/5 dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il sindaco e viene messa in discussione non prima dei dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata si procede allo scioglimento del consiglio comunale ed alla nomina di un commissario, ai sensi delle leggi vigenti”.
L’articolo 52 del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, approvato con Decreto Legislativo n. 267 del 18-08-2000 (Allegato 3), ad oggetto “Mozione di sfiducia”, prevede che “Il voto del consiglio comunale o del consiglio provinciale contrario ad una proposta del sindaco, del presidente della provincia o delle rispettive giunte non comporta le dimissioni degli stessi. Il sindaco, il presidente della provincia e le rispettive giunte cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il consiglio. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il sindaco e il presidente della provincia, e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del consiglio e alla nomina di un commissario ai sensi dell’articolo141”.
11-04-2017
Alfredo Di Lettera
1-all-mozione-di-sfiducia-amministrazione-romano-prot-gen-n-3441-del-10-04-2017
2-all-statuto-del-comune-di-vitulazio-delibera-cc-n-25-del-04-07-2005
3-all-testo-unico-degli-enti-locali-dlgs-n-267-del-18-08-2000