La “presenza” dell’ultimo latitante del “clan dei casalesi” nell’Agro caleno: la Direzione Distrettuale Antimafia sulle tracce degli interessi del boss Di Caterino, conosciuto come “O’ Pistuolo”

La “presenza” dell’ultimo latitante del “clan dei casalesi” nell’Agro caleno: la Direzione Distrettuale Antimafia sulle tracce degli interessi del boss Di Caterino, conosciuto come “O’ Pistuolo”

AGRO CALENO – La Direzione Distrettuale Antimafia in seno al Tribunale di Napoli, negli ultimi tempi, si sarebbe interessata ad alcune presenze nell’Agro caleno (probabilmente ad interessi o parentele) del boss del “clan dei casalesi”, Massimo Di Caterino. Di Caterino, conosciuto come “O’ Pistuolo”, considerato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli personaggio di rilievo del “clan dei casalesi” (fazione riconducile a Michele Zagaria), venne arrestato nel mese di ottobre del2012 aseguito dell’irruzione della Squadra Mobile in un’abitazione della frazione di Sant’Andrea del Pizzone, dove trascorreva la latitanza. Prima del suo arresto, avvenuto in terra calena (Francolise) e dopo una lunga latitanza, lo stesso si sarebbe interessato alla gestione del “clan dei casalesi”.

La sua presenza sul territorio caleno è stata provata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che, a seguito del pentimento del super-boss Antonio Iovine (detto O’ Ninno), avrebbe avviato ulteriori accertamenti sul Di Caterino e su alcuni interessi che lo stesso aveva avuto in alcuni comuni caleni, attraverso persone a lui contigue. Sembrerebbe che un famigliare, qualche tempo fa, ai tempi della “cementificazione vitulatina”, si sia anche interessato alla costruzione di qualche villetta o altri manufatti in zone con vincoli o svincolate. Fatti, questi, che sarebbero stati denunciati dall’allora consigliere comunale Franco Antonio Criscione. Alcuni avrebbero finanche parlato di alcune “propensioni” con qualche amministratore locale e legate ad alcuni sinistri stradali. Al fine di evitare dubbi, solo per il momento, vi forniamo i seguenti allegati: Nota Stampa dell’Ansa dell’ottobre 2012 (Allegato 1); Sentenza Penale emessa dalla Prima Sezione della Corte di Cassazione – numero 25816 dell’anno 2015 – Allegato 2); Sentenza Penale emessa dalla Sesta Sezione della Corte di Cassazione – numero 25289 dell’anno 2015 (Allegato 3).

21-04-2017

Alfredo Di Lettera

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2-all-sentenza-corte-di-cassazione-%e2%80%93-n-25816-del-2015-a-carico-del-boss-massimo-di-caterino

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