PIGNATARO M. – Nella mattinata di ieri, il Giudice per l’indagine preliminare del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Baldassarre, nell’ambito dell’inchiesta sulle truffe alle compagnie assicurative, ha rivisto la posizione di alcuni indagati dopo gli interrogatori di garanzia. Per alcuni di loro è stata attenuata la misura cautelare eseguita lo scorso 11 luglio, con l’operazione che ha portato all’esecuzione di complessive 42 misure restrittive. A beneficiare di questi nuovi provvedimenti è stato anche Vincenzo Schiavone, il medico originario di Casal di Principe e residente a Pignataro Maggiore per aver sposato una donna del posto.
Schiavone, che era stato sottoposto agli arresti domiciliari, si è visto concedere l’obbligo di dimora. Stessa sorte per Stanislao Di Bello, Aldo Garofali, Gaetano Battaglia, Franco Di Fabio, Carmine Angrisani e Giuseppe Sorrentino. A Francesco Corvino, Domenico Di Dona, Francesco Pacia e Francesco Panaro, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Concetta Becchimanzi. Sono ritornati, invece, in libertà Carmine Sardaro, Luciano Curci e Francesco Russo. Nessuno sconto, almeno per il momento, per il primario del reparto di Radiologia dell’ospedale civile “San Sabastiano e Sant’Anna” di Caserta, Giuseppe Belfiore, che resta ai domiciliari.
L’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere aveva visto l’arresto di 36 persone e centinaia di indagati, tutti accusati di aver partecipato ad una maxi truffa per la quale venivano attestati sinistri mai avvenuti o che avevano avuto una dinamica diversa. Nel registro degli indagati, oltre al dottor Schiavone, è finito un altro professionista residente a Pignataro Maggiore. Si tratta di Mauro Di Costanzo, il quale non è stato raggiunto da alcuna misura cautelare, salvo dover subire una perquisizione eseguita la mattina dell’undici luglio.