NAPOLI – Vi proponiamo l’intervista a Claudio Romanelli:
Chi è Claudio Romanelli?
Claudio è l’amico della porta accanto, quello che per scherzo si è trovato catapultato nel mondo dell’arte ma sempre in modo scherzoso, senza prendersi sul serio. Tutto è nato per gioco, dal piccolo scugnizzo che si attaccava al finestrone di casa della zia Anna Romanelli, quando faceva le prove di teatro. Mia zia Anna ha fatto teatro per molto tempo ed è morta alla tenera età di 87 anni dietro le quinte.
Quali sono le sue passioni?
Le mie passioni sono state tante, ma sicuramente la più grande è quella che mi ha dato la vita, mia madre. Non scherzo, sono state tante le mie passioni lavorative: la passione per il trucco, io sono un visagista parrucchiere. Infatti mi sono accostato sempre di più al teatro, lavorando come truccatore dietro le quinte, e mi sono innamorato di questa nobile arte, perché il teatro è una cosa seria. Passavo dalla declamazione della poesia alla recitazione, sempre per mettermi in gioco e raccontarmi.
Cosa sono i valori per lei?
E’ una domanda semplice e bella. Come dire… è importante. Sono il senso della vita, il saper vivere, l’andare avanti nel rapporto con gli altri. I valori sono quelli che comunque ti formano, ma sono oggi un po’ in via d’estinzione, i valori sono quelli che danno calore alla famiglia, all’amicizia, a te stesso e alla tua dignità, e formano il vero uomo, la vera persona, consentendoti di andare avanti.
L’amore più grande per lei quale è?
Forse mi chiedi quale è stato il mio amore più grande. Non è che sono mammone, però l’ amore più grande per me è stata mia madre, mi ha insegnato tanto ad amare e cosa fosse l’amore, e poi varie situazioni che comunque nella gioventù… mi capisci… e chi è che non le ha avute? Voglio dire però, l’amore più grande di oggi per me è mettermi in gioco e raccontarmi, tramite il mio teatro e in quello che scrivo, le mie poesie e i miei monologhi. C’è sempre così tanto da dire e in questo modo dare un insegnamento di vita, a mio modo, grazie a quello che negli anni ho percepito e che mi hanno insegnato coloro che hanno i capelli bianchi. Ma oggi posso dire che di capelli bianchi ne ho qualcuno anche io.
Le sue passioni e i suoi progetti?
I miei progetti!! Anche se oggi non è che tu puoi prendere molto sul serio, puoi fare tanti progetti, ma per come vanno le cose siamo sempre cosi in ansia. Ma l’importante è esserci, cercare di andare avanti a testa alta e vivere ogni giorno come fosse l’ultimo dei tuoi giorni, e sempre con un bel sorriso, e, nonostante tutto, i miei progetti sono tanti. Ho in particolare un progetto importante che porterò in teatro “Parlo di me per raccontare di te” dove racconto un po’ della mia vita e quello che comunque è stato anche un po’ Antonio Sorrentino, di mia zia Anna Romanelli, che mi ha lasciato tanto da raccontare… Antonio Sorrentino era uno di quelli che forse oggi mi somiglia di più, per uno stile di vita e perché lui era innamorato dell’amore come lo sono io. Sono un fatalista innamorato dell’amore che racconta le cose in una maniera molto semplice, e senza preamboli. Sinceramente penso che l’artista deve essere sé stesso e non una persona costruita. Magari io fossi un artista, però, dai, ci voglio provare.
In cosa crede?
Credo nell’amicizia, nei valori, in quello che ho detto poc’anzi, nell’insieme della vita che è bella e va vissuta. Credo praticamente nei progetti che si possono fare. Non credo che esista una cosa che non si possa fare, ma che non si voglia fare. Credo nei miei sogni, e sinceramente non li lascio nel cassetto, anche perché fin quando Dio mi darà fiato e forza cercherò sempre di creare un qualcosa di bello e di positivo.
Quali sono i suoi sogni?
I miei sogni sono tanti, sono nel cassetto e li porterò tutti in teatro, ovviamente lavorando con persone come te e cercando di realizzarli al meglio. Ovviamente come dicevo prima che portare un progetto molto grande in teatro è uno dei miei sogni, raccontare quello su cui altri artisti si sono fermati senza riuscire a realizzare.
Cosa pensa dell’arte?
Una cosa magnifica, solo che oggi, come diceva mamma, è la carta di musica in mano ai ciechi, ma diciamo che comunque l’arte usata bene è un grande mezzo, grazie al quale puoi dire veramente tanto e dare dei messaggi importantissimi. Io mi sono unito a “Gioventù per i diritti umani” e tante altre associazioni di volontariato, dove grazie all’arte ho potuto trasmettere dei messaggi importanti e sono stato gratificato per quello che ho fatto, ma non con il semplice applauso: dall’altra parte ci sono state persone che veramente hanno percepito i miei messaggi, e tramite l’arte ho risolto delle situazioni dove nemmeno me lo sarei immaginato.
Cosa è il teatro per Claudio?
Il teatro per Claudio Romanelli è la mia casa, il luogo dove ti escludi dal mondo reale, è un mondo surreale. Però per me tanto surreale non è, perché ho raccontato cose molto veritiere e situazioni importanti. Il teatro è il tempio di chi vuole vivere e vuole far sì che gli altri possano essere trasportati da quello che sono dei sogni bellissimi. Il teatro non si può descrivere in assoluto, c’è teatro e teatro, e beato chi veramente ha la volontà e la forza di farlo sempre. Dico a tutte le mamme di mandare i bambini a teatro e fargli fare laboratorio, così che possano insegnare loro cosa è il teatro, che nel teatro trovi te stesso, ti formi la spina dorsale e il carattere, dove hai il coraggio di dire al mondo quello che fai, cosa pensi e chi sei.
A cosa rinuncerebbe nella vita, e a cosa non rinuncerebbe mai?
Io non rinuncerei a nulla, sinceramente perché nella mia vita ho fatto tante rinunce. Mi spiego meglio, nella mia vita sono sempre stato molto determinato, ma ho rinunciato già a tanto, e ora non lo farei più, perché rinunciare vorrebbe dire arrendersi, e arrendersi non fa parte di me.
Claudio cosa si aspetta ancora dalla vita?
Una vita colorita e sempre in meglio, ovviamente non solo per me ma anche per gli altri, ma non mi aspetto mai niente dagli altri. Cerco qualcosa di carino, avere la possibilità di portare avanti i progetti più importanti, al di là del lavoro che è una cosa sicuramente fondamentale per un essere umano. Ma innanzitutto mi aspetto di vivere serenamente e stare bene, e con i tempi che corrono di strappare agli altri sempre un bel sorriso, e di cercare persone che possono strapparlo anche a me.
Per quanto riguarda i suoi lavori futuri, ha qualche cosa nel suo cassetto che deve ancora mettere in campo, qual è o quali saranno ovviamente?
Lavori che raccontano di me, raccontano tanto di Antonio Sorrentino, di mia zia Anna Romanelli, comunque quello che racconterò è un po’ una biografia di quello che sono stati i miei viaggi di vita, le mie scale da salire a fatica, e ce ne saranno ancora, il tutto raccontato dal punto di vista di un tragicomico. Sarà una cosa molto carina, molto tranquilla, molto soft, però non voglio raccontare altro.
Allora Claudio noi siamo alla fine di questa intervista, vuoi aggiungere qualcosa?
L’unica cosa che aggiungo è grazie, vi aspetto in tanti in teatro, ovviamente aspetto te, che sarai mia ospite e poi dai, non aggiungiamo altro, il resto lo racconteremo insieme. Con l’aiuto di amici, di artisti, di colleghi ai quali comunque mando un bacio forte.