CALVI R. – Il 7 ottobre tutti in piazza a Calvi Risorta (CE) – Marcia Popolare contro il Disastro Ambientale e per le bonifiche reali dei territori.
Scenderemo in strada per la bonifica della ex-Pozzi e dell’Ilside, ma lanciamo l’appello a tutte le lotte presenti sul territorio regionale per costruire una mobilitazione generale e che veda confluire insieme tutte le esperienze nate sul territorio campano. Dalle lotte per la bonifica a quelle contro gli impianti inutili e dannosi, è tempo di unire le forze e di dare un segnale chiaro a chi se ne sta lavando le mani, o peggio è attore e complice di questo gravissimo disegno di morte calato sulle nostre vite! Per dire mai più ad una nuova estate dei roghi e dei veleni!
Quello che è accaduto negli ultimi mesi sui nostri territori passerà alla storia come “la lunga estate dei roghi e dei veleni”.
Legambiente stima più di 3146 ettari di macchia mediterranea distrutti in tutta la Campania, mentre le discariche e i siti di stoccaggio che sono stati incendiati non si riescono neanche a contare, ma immense colonne nere di fumo tossico hanno sovrastato i nostri cieli ogni giorno di questa torrida estate. Il tutto sotto gli occhi di Governo, Regione e Amministrazioni, dove l’immobilismo e lo scarica-barile hanno fatto da padrone portando l’intero sistema al collasso. Intanto la Campania brucia ancora, brucia l’Ilside di bellona, bruciano le promesse di uno Stato che preferisce lasciarci morire lentamente piuttosto che intervenire in mesi e mesi di ricatti ambientali.
Sono infatti passati mesi e nulla è cambiato nonostante il numero cospicuo di denunce, segnalazioni, ordinanze e decreti di tutti gli organi dichiaratisi competenti, e nonostante i continui tavoli istituzionali richiesti dagli abitanti che, con pazienza e umanità, sono partiti dai meandri della provincia in fiamme in trasferta presso Prefettura e Regione.
Sapevamo che la gestione delle bonifiche avrebbe rappresentato una patata bollente per il potere, una pioggia di denari che nell’emergenzialità del suo stanziamento sarebbero stati sicuramente un grosso bottino per chi specula nei disastri ambientali per mestiere, ma che il ricatto per la sua gestione circondasse e sovrastasse con fiamme, ceneri e sostanze chimiche intere popolazioni, questo è spingersi troppo oltre, significa schiacciare le vite di intere comunità perché considerate meno importanti di una manciata di denari, significa manipolare geneticamente il nostro DNA, quello delle future generazioni, quello dei nostri raccolti, significa compromettere per sempre l’abitabilità oltre che la vivibilità dei nostri territori, significa ritenere “normale” che le madri sopravvivano ai propri figli!
Chi crede che sia tutto finito ha sbagliato di grosso, la necessità di riscatto delle comunità colpite deve ancora presentare il conto a chi di dovere, per pretendere verità e giustizia per ogni attacco subito, e due le parole d’ordine: – Bonifiche reali sotto stretto controllo popolare, – Risarcimenti in termini di salute e vivibilità per tutte le comunità, alcune colpite da decenni!
Per questo facciamo appello al 7 ottobre, affinchè sia una data di dignità per tutti e tutte, dal Vesuvio fino all’alto casertano, passando per le decine e decine di realtà in lotta, singoli cittadini, uomini e donne di questa parte di geografia del mondo, una geografia che pare sia condannata ad essere un luogo di deserto ambientale e sociale, ma, peccato per loro, noi abbiamo ben altre idee a riguardo!
Dopo aver subito le ennesime umiliazioni estive, è tempo che dettiamo noi l’agenda dei prossimi mesi, se ci hanno regalato l’inferno va a noi e soltanto a noi il compito di sovrastare le fiamme per un’esistenza dignitosa.
Bonifica Ex-Pozzi news: Ad agosto prodotti i primi atti in Regione con i quali si affida ad “Invitalia” la gestione della messa in sicurezza e caratterizzazione della Ex-Pozzi, in una lista di ben 10 siti.
Un motivo in più per scendere in strada il 7 e dire a gran voce che Invitalia non è, e non sarà mai la benvenuta sui nostri territori così già tanto usurpati. Basta fare una ricerca google e comparirà ai vostri occhi l’annosa vicenda del sito della ex-Saffa di Marcianise, è un suo prodotto, e non siamo disposti ad accettare che Invitalia faccia lo stesso con la ex-Pozzi. Neanche più un euro deve passare sui nostri territori, già piegati dalla miseria e dalla disoccupazione, che non sia speso realmente in interventi risolutivi per eliminare una volta e per sempre i luoghi dei veleni che minacciano le nostre vite!
Alleghiamo di seguito la Piattaforma Popolare delle lotte per la bonifica e i risarcimenti alle comunità colpite da roghi e veleni, presentata il 4 Agosto 2017 a Calvi Risorta.
[In continuo aggiornamento e aperta ad ulteriori contributi da parte di comitati e lotte territoriali]
– Vogliamo la bonifica sì, ma solo sotto controllo popolare.
– Vogliamo la bonifica sì, ma non deve essere affidata ad Invitalia. Vogliamo che sia il Comune di Calvi Risorta, o eventuali Consorzi tra Comuni a gestirla così da poter esercitare più pressioni popolari possibili su enti locali.
– Vogliamo conoscere il cronoprogramma degli interventi con i relativi tempi di attuazione con le varie trance di finanziamento dei 15 milioni di euro nelle ulteriori fasi di lavorazione. E pretendiamo che lo snellimento burocratico non vada a sacrificare il controllo popolare, bensì le lungaggini inutili a provvedere da subito al disastro.
– Vogliamo la depoliticizzazione totale di enti come ASL e ARPAC, affinchè non siano più taciute le verità sui disastri che ci colpiscono.
– Vogliamo che l’ASL abbia un presidio fisso nell’Agro Caleno, così come nei luoghi colpiti da roghi, discariche e impianti inquinanti, e che provveda a garantire sportelli di prevenzione totale, specializzata e gratuita, senza limiti di accesso né per età né per status.
– Vogliamo che siano resi pubblici i dati di inquinamento della falda acquifera e aprire un tavolo di discussione con agricoltori e allevatori dell’Agro Caleno per ottenere maggiori controlli sui prodotti alimenti per difenderli dalla speculazione delle Coop e dei grandi marchi.
– Vogliamo un monitoraggio costante della qualità dell’aria dell’Agro Caleno, in particolare a Sparanise e Pignataro Maggiore, non solo attraverso le centraline fisse della Calenia e gli impianti mobili dell’Arpac, ma con la misurazione di laboratori esterni finanziati dai Comuni.
– Vogliamo che si imponga e si pretenda un cambio di rotta al Consorzio ASI Caserta ed a tutti i Comuni con il secco NO all’installazione di nuovi impianti inquinanti sul nostro territorio, a partire dalla piattaforma dei rifiuti della società “Fratelli Gentile S.r.l.”che si vuole installare a Pignataro Maggiore, e il sito di PetCoke dell’Ambienta srl a Calvi Risorta.
– Vogliamo che anche il sito di stoccaggio Ilside sia inserito nel Piano Regionale di Bonifica, per poter ottenere i fondi regionali per la rimozione dei rifiuti dal sito.
– Vogliamo che l’abbattimento dello stabile Ilside sia effettuato dalla stessa ditta Ilside/Jacorossi, a sue spese tramite il piano di abbattimento già esistere.
– Vogliamo la riappropriazione da parte delle Comunità dei territori per anni abbandonati e diventati discariche a cominciare dall’area Ex-Pozzi. Conoscere il suo destino una volta effettuata la bonifica e imporre un vincolo sul riutilizzo di quei terreni.
Comitato per l’Agro Caleno
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