Cene all’Ebla, il primo a rispondere è Ricciardi: non sapevo, ma ne abbiamo parlato per primi

Cene all’Ebla, il primo a rispondere è Ricciardi: non sapevo, ma ne abbiamo parlato per primi

PIGNATARO M. -Dopo l’invito recapitato ai due contendenti, il primo a rispondere al nostro invito è stato il co-direttore responsabile di www.comunedipignataro.it, il quale ci ha inviato ben due mail ieri sera e un commento questa mattina. Di seguito pubblichiamo il tutto, con la nostra risposta di ringraziamento al collega, in attesa della replica – se arriverà – del capogruppo consiliare Palumbo:

“Scusate ma poichè solo per motivi di tempo non seguo il vostro autorevole quotidiano non so di quale polemica parlate.
Siete comunque destinatari di uno scambio pubblico di mail tra me e palmesano sil tema, dove precisavo che sono a conoscenza di rinviati a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa alla frsta della Svolta. Se interessati vi fornisco le foto che lo provano.
Scusate gli errori ma scrivo da crllulare. Disponibiile a qualunque chiarimento de visu…”

P/R

 

“Scusate… Avevo dimenticato che sullo scambio cui faccio riferimento nella mail precedente ho scritto un articolo.. Il titolo è nervosismo nell’inesistente comitato anticamorra. Trovate li tutte le risposte che possono interrssarvi”.

Saluti

 

“Grazie per avermi contattato,
come vi ho risposto via mail, senza ricevere altre info da parte vostra, sul tema ho gia’ scritto questo articolo, dove preciso di non aver saputo nulla da Magliocca, ho invece saputo tutto e il contarrio di tutto da tutto il resto di Pignataro.
Ricordo, ove c’e’ ne fosse bisogno, che i primi a scrivere della presunta cena fummo proprio noi di Cdp, per mezzo dell-allora direttore Giovanni Tridente, che ribadi’ la cosa in Consiglio Comunale.

Questo comunque il pezzo dove rispondo all’inesistente comiatto anticamorra:

http://www.comunedipignataro.it/modules.php?name=News&file=article&sid=17421

Sottolineo che se ci fosse stata la cena, io non avrei problemi a parlarne, poiche’ di certo io a quelal cena non ero presente. Alla festa di Cuccaro, dove erano presenti il vostro Direttore, Enzo Palmesano e Salvatore miniri erano pesenti pero’ affiliati e parenti dei camorristi di Pignataro, e nessuno dei giornalisti che ho nominato ha scritto una riga sul fatto, nonostante suesto sia provato dalle foto che abbiamo pubblicato si Cdp”.

Saluti,
Pietro Ricciardi

 

Questa la nostra replica:

“Gentile collega,

La ringraziamo per la cortese risposta. Di fronte a tanta malcelata sofistica, buona ad alimentare soltanto la propaganda, volevamo una risposta chiara per accontentare i nostri lettori. Visto che non siamo interessati agli esercizi di retorica perché non aggiungono niente di nuovo, è sempre bene chiarire una vicenda che indirettamente ci ha catapultato nella “vostra” polemica. Speriamo che la risposta sia usaustiva anche per i nostri lettori. Per il resto la questione, per lo spazio a nostra disposizione da dedicare alla stessa, sarà chiusa allorché saranno spazzati via tutti i dubbi. Ci permetta, però, una amara considerazione.

Premettendo che i festeggiamenti ai quali lei fa riferimento erano pubblici e sono stati regolarmente – da quello che ci risulta – segnalati a chi di dovere, lascia perplesso il suo atteggiamento che denota un certo fastidio nei confronti di colleghi che stanno facendo il proprio lavoro. Palmesano, Minieri e il nostro direttore – come anche lo stesso direttore di comunedipignataro, Bartolo Mercone, che era presente a quella manifestazione pubblica -, risponderanno delle loro azioni se le foto, fortemente volute dall’ex sindaco Giorgio Magliocca – che in un’intercettazione in carcere, pregava di commissionarne la realizzazione proprio a lei, prima dell’inizio della campagna elettorale – e comparse sul suo sito di informazione, rappresentano la prova per eventuali responsabilità penali (allo stato dei fatti non risulta la presenza degli stessi a cene “intime” in un ristorante con fiancheggiatori o capiclan, cosa che possiamo affermare con certezza per Magliocca – la sentenza di primo grado lo afferma inequivocabilmente). Almeno che i giornalisti presenti non abbiano già segnalato la cosa, giacché uno dei due fiancheggiatori del clan – indicato tra i presenti – era lo stesso che riceveva soldi dal Comune “sine titulo” anche grazie al placet dell’ex fascia tricolore Magliocca (come sostenuto dagli inquirenti), mentre l’altro era lo stesso che vandalizzò la villa bunker confiscata alla famiglia Ligato davanti alle forze dell’ordine e su autorizzazione – legittima o meno – dello stesso ex primo cittadino.

In ogni caso ribadiamo i nostri ringraziamenti per la sua disponibilità e la invitiamo a intervenire, in ogni momento, su argomenti di suo interesse dalle pagine del nostro quotidiano on – line.

Cordiali saluti

La Redazione

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