CALVI RISORTA – Si è svolta con successo a Calvi Risorta, nella mattinata di sabato 7 ottobre 2017, la manifestazione denominata “Marcia popolare contro il disastro ambientale e per le bonifiche reali dei territori”. Tantissimi militanti (tra i quali i giovani del centro sociale “Tempo rosso” di Pignataro Maggiore) sono scesi in strada “per la bonifica della ex-Pozzi e dell’Ilside” ma anche al fine – come si legge in un comunicato stampa – di lanciare un “appello a tutte le lotte presenti sul territorio regionale per costruire una mobilitazione generale e che veda confluire insieme tutte le esperienze nate sul territorio campano. Dalle lotte per la bonifica a quelle contro gli impianti inutili e dannosi, è tempo di unire le forze e di dare un segnale chiaro a chi se ne sta lavando le mani, o peggio è attore e complice di questo gravissimo disegno di morte calato sulle nostre vite! Per dire mai più ad una nuova estate dei roghi e dei veleni!”.
Parole molto chiare e determinate alle quali ha fatto seguito una serie di significative azioni di lotta. Dopo il corteo per le strade di Calvi Risorta, anche con cesti di “frutta e verdura avvelenati dall’incendio dell’Ilside di Bellona”, i manifestanti si sono riversati sulla statale Casilina – che è rimasta bloccata a lungo – e hanno dato vita a un altamente simbolico “assalto al castello aragonese” dove hanno appeso uno striscione con su scritto “Hic sunt caleni”. Nel frattempo i partecipanti al corteo – anche disabili e bambini, questi ultimi molto serenamente interessati allo spettacolo di bolle di sapone – hanno organizzato un buffet per fare colazione e dato vita a balli popolari con le tammorre di un’improvvisata orchestrina. Quindi giungeva la notizia – salutata con un lungo applauso e cori di consenso da parte degli ambientalisti che stazionavano davanti al castello aragonese – che un altro gruppo di militanti spuntato non si sa da dove aveva bloccato l’autostrada Napoli-Roma in entrambi i sensi di marcia per richiamare anche al di là dei confini dell’Agro caleno l’attenzione dell’opinione pubblica sul disastro ambientale esistente nella zona. Una giornata di mobilitazione molto determinata ma pure festosa e senza mai creare momenti di tensione. Nessun intervento delle forze dell’ordine (poliziotti e carabinieri) giunti sul posto in maniera inutilmente massiccia, nonostante il carattere assolutamente pacifico della manifestazione; forse qualcuno ha assurdamente creduto all’allarme lanciato da soggetti intenzionati a criminalizzare la protesta contro il disastro ambientale.
In occasione della mobilitazione ambientalista è stata notata la presenza del giornalista e scrittore Salvatore Minieri (“Criminàl” è il titolo del suo nuovo libro, Edizioni Italia); nel 2015 un suo reportage ha fatto scoprire a Calvi Risorta la più grande discarica tossica d’Europa, appunto quella in area ex-Pozzi evocata dai manifestanti. Durissima la presa di posizione di Salvatore Minieri nei confronti di chi non ha sentito il dovere morale e civile, oltre che politico e sociale, di partecipazione alla manifestazione. “ERAVATE IN PIAZZA A PRENDERE IL CAFFÈ COL CAMORRISTA O DAL POLITICO COLLUSO A CHIEDERE IL POSTO PER QUALCHE VOSTRO FIGLIOLO BEN AMMAESTRATO? – così si legge in una nota sulla pagina Facebook del giornalista-scrittore -. Mentre mezzo Agro Caleno rimaneva a casa a dormire, i Movimenti e i Centri sociali di mezza Campania ci hanno salvato il culo (e la faccia che noi non abbiamo più) per l’ennesima volta. Da Napoli, Pomigliano, Bellona, Caserta, Pignataro Maggiore (Tempo Rosso e nessuno più), loro hanno protestato per tutelare anche i vostri figli dai tumori. Voi, sacchi pieni solo di boriosa ignoranza provinciale, siete sempre assenti, quando si tratta di prendere posizione e metterci la faccia”.
Nel calendario degli ambientalisti la prossima data segnata è quella di mercoledì 11 ottobre 2017, quando una loro rappresentanza si recherà in Prefettura a Caserta per un colloquio con il prefetto. Al rappresentante del governo chiederanno di attivarsi per un incontro tra i comitati ambientalisti e l’assessore regionale all’ambiente; i militanti si battono per interventi concreti sotto il controllo popolare ed esprimono dure critiche nei confronti della Regione Campania che ha individuato in “Invitalia” il soggetto attuatore delle bonifiche, ivi compresa quella in area ex-Pozzi.
Le foto a corredo di questo articolo sono state scattate dal giornalista Enzo Palmesano.
Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it