PIGNATARO M. – Forse memore di quello che faceva Totò nel famoso film “Totòtruffa 62”, un latitante ha messo a segno decine di truffe immobiliari in Toscana. L’uomo, Giuseppe Ambrosino – cinquantaduenne originario di Pignataro Maggiore -, si limitava a ricevere modeste caparre e anticipi di mensilità per un massimo di 1.600-2.000 euro a cliente, poi li lasciava tutti ‘a bocca asciutta’ e spariva nel nulla, ovviamente senza consegnare le chiavi né tantomeno gli appartamenti di cui non aveva mai avuto la disponibilità a trattare. Alla fine, dopo aver esaminato numerose denunce pervenute nel tempo in vari posti di polizia, il personale del commissariato di San Giovanni di Firenze lo ha arrestato. Secondo le indagini, l’uomo reperiva gli ingenui clienti tramite siti Internet, giornali d’annunci e volantini, e proponeva loro una serie di case in costruzione (aveva peraltro ‘affittato’ anche la sua abitazione a più truffati). A tutti faceva firmare contratti di locazione su modelli pre-stampati, poi spariva senza lasciare traccia. Addirittura gli sono state trovate 75 utenze diverse di telefonia cellulare perché coi truffati usava un numero telefonico differente per ogni raggiro, poi lo sostituiva rendendosi di fatto irreperibile.
Le truffe sono state portate a termine dopo aver collezionato negli anni una serie di condanne per vari reati. Sfruttando il permesso del giudice di allontanarsi da casa durante le ore del giorno, infatti, il casertano si proponeva come elettricista in abitazioni private e cantieri edili. Ricevuto l’incarico, era entrato in possesso di chiavi e passepartout delle abitazioni in fase di costruzione, pubblicizzandone gli affitti con annunci e affissioni. Una volta attirate le potenziali vittime del raggiro con prezzi allettanti e condizioni vantaggiose, il truffatore si faceva anticipare caparre e mensilità, talvolta spacciandosi per il proprietario degli appartamenti, altre, per l’amministratore delegato delle societa’ di costruzione. Il tutto veniva rigorosamente messo nero su bianco su falsi contratti o scritture private. Secondo quanto emerso durante gli accertamenti, il malvivente avrebbe messo a segno 16 truffe con modalita’ analoghe, tra Firenze, Prato, Lucca e la Versilia. Alla luce delle numerose denunce per evasione delle forze dell’ordine, che in diverse circostanze non lo avevano trovato a casa durante i controlli dei mesi scorsi, a fine luglio il Tribunale di sorveglianza gli aveva revocato gli arresti domiciliari. La Procura Generale presso la Corte d’Appello ha poi emesso un nuovo ordine di carcerazione nei suoi confronti dovendo lo stesso scontare una condanna definitiva a 9 anni di reclusone per un cumulo di pene legate prevalentemente a reati contro il patrimonio. Le indagini degli agenti hanno portato alla sua cattura avvenuta all’interno dell’abitazione di un vicino di casa. Adesso dovrà rispondere anche delle ultime truffe.