CAPUA – Ai migliori film in uscita, alla quotata stagione di prosa e alle ricorrenti manifestazioni culturali sta finalmente per aggiungersi anche il “bel canto” al Ricciardi. Quando? Sabato 23 dicembre (alle ore 21), allorché lo storico teatro capuano proporrà una serata davvero eccezionale agli affezionati frequentatori e, in particolare, a tutti gli appassionati di musica classica. Ma si parte sorridendo e ridendo. Infatti, andrà in scena l’opera buffa “Un maestro ed una cantante” scritta dal compositore marchigiano Lauro Rossi e salutata, già al debutto a Torino nel 1867, da un enorme successo “sia per la sua gradevolezza che per la divertente ironia” capace più volte di sciogliersi in “comicità travolgente”. Una vera e propria chicca, insomma!
Stavolta però il Centro-Nord non c’entra. Tutto meridionale appunto l’allestimento e di alto livello. La regìa è firmata dal napoletano Filippo Zigante, direttore artistico, nel periodo 1985-1993, del teatro di San Carlo. Addirittura casertano il maestro Ivano Caiazza che, al Ricciardi, dirigerà l’orchestra “La Real Cappella di Napoli”. E i protagonisti sul palco? Entrambi partenopei e con un denso curriculum artistico all’attivo. Sono il giovane baritono Francesco Auriemma ed il soprano Ilaria Iaquinta. Egli, finalista, nel gennaio di quest’anno 2017, al concorso AsLiCo di Como e premiato per la sua brillante interpretazione della cavatina di Figaro “Largo al factotum” da “Il barbiere di Siviglia”; inoltre applauditissimo, in luglio a Pesaro, per l’esibizione sul balcone di Casa Rossini. Ella, molto apprezzata in Italia e all’estero, vincitrice di concorsi nazionali e internazionali, in terra nostra ancòra ricordata per lo spumeggiante ruolo di Madama Sofia nell’intermezzo buffo “La furba e lo sciocco” di Domenico Sarro rappresentato al Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere nel marzo dello scorso anno.
Va detto che l’autore Lauro Rossi (1810-1885) sa raccogliere e rilanciare “la vasta eredità dell’opera buffa napoletana” e il suo scherzo comico in un atto “Il maestro ed una cantante” ne è godibilissima prova. Scritto in un tempo di ormai crescente affermazione romantica di cui subisce l’influenza, conserva tuttavia il linguaggio arioso e smagliante tipico della stagione settecentesca.
“L’opera inizia con il maestro di musica che rincasa e si siede al pianoforte per iniziare a comporre. Le dita scorrono sulla tastiera e ne escono temi intriganti ma… ahimè… egli stesso scopre che non sono suoi: sono di Verdi, sono di Donizetti, e così via. Che fare? Abbandonarli? Ma no! Li scrive. Chi se ne accorgerà? L’ironia è evidente. Il maestro sta scrivendo quand’ecco che bussano alla porta. […Seccato per l’interruzione va ad aprire. Sono dei giovani che, danzando, gli mettono a soqquadro la stanza. Finalmente riesce a far tacere i due giovani che però lo portano via con la forza, e, che per la fretta non chiudono la porta. Entra di li a poco la cantante, che in uno stato di profonda malinconia canta una’aria in ricordo del grande compositore Vincenzo Bellini. Alla fine della stessa la cantante va via chiudendo la porta. Rientra il maestro che torna al pianoforte…]. Ma… di nuovo bussano alla porta. Seccatissimo va ad aprire e… sorpresa… una bella signora. Galante la fa entrare e questa si presenta. E’ una cantante. Gorgheggia, accenna varie arie famose, proclama di sapere più lingue, ma poi, finalmente, dichiara perché è lì: vuole che il maestro le insegni una canzone napoletana di successo: “Fenesta vascia”. Il maestro, che non è napoletano, non capisce, pronuncia male ed in maniera ridicola il titolo, ma poi alla fine si siede al pianoforte e l’accompagna nella nota canzone. Il risultato è eccellente ed i due potranno avere successo presentandosi insieme in concerto. Il finale lascia supporre anche un’intesa che va oltre la collaborazione artistica”. Epilogo facilissimo a indovinarsi: gli spettatori quasi certi fin dal primo momento, proprio come chi prevede che quest’esordio belcantistico del Ricciardi piacerà.
Già aperte le prevendite abituali dei biglietti. Dunque conviene affrettarsi. Info: 0823.96.38.74.
Raffaele Raimondo