NAPOLI – La musica torna a teatro, da sabato 13 gennaio 2018 alle ore 21.00, declinata secondo diverse sintassi sonore e vari stilemi musicali, arricchendo la programmazione di prosa e danza 2017/2018 del Teatro Nuovo di Napoli, e proponendo quattro appuntamenti serali, tutti nel weekend, a cadenza mensile fino al mese di aprile.
È Il Nuovo Suona Giovane 2018, seconda edizione della rassegna musicale per le giovani generazioni, presentata dal Teatro Pubblico Campano, diretto da Alfredo Balsamo, in collaborazione con Progetto Sonora, che nasce per dar corpo ed evidenza a svariati linguaggi musicali del nostro tempo.
Una delle peculiarità cui la rassegna tende, sin dalla prima edizione, è la pluralità dei codici musicali, spingendosi da differenti ascendenze jazz e world music sino al cantautorato di respiro internazionale.
Bluegrass, dixieland, jazz manouche, cantautorato vestito di sonorità mediterranee e non solo, senza barriere e steccati, contribuiranno a disegnare un percorso nel tempo e nei luoghi più vari della musica.
L’intento è creare un ponte tra passato e presente, un legame fra tradizione e avanguardia, lezione del passato e ricerca sperimentale. Vari gli interpreti che si avvicenderanno sul palco del Teatro Nuovo, giovani strumentisti e compositori del panorama musicale partenopeo.
Per l’appuntamento inaugurale, sabato 13 gennaio, il pubblico sarà chiamato a compiere una traversata per mare, sui vecchi transatlantici che solcavano l’oceano verso il Nuovo Mondo tra fine ‘800 e inizio ‘900, grazie alla coinvolgente miscela di ritmi e melodie de La Terza Classe.
La coinvolgente sintassi sonora di quest’originale formazione partenopea trascorre dal blues al folk, all’early jazz, sino al country, all’appalachiano bluegrass e alle canzoni da jug band. Memorie della tradizione musicale delle isole britanniche, della Alabama, Louisiana, Georgia, delle città sorte lungo il Missisipi o nei canyon dell’Arizona.
La band, composta da Pierpaolo Provenzano (voce e chitarra), Enrico Catanzariti (voce e rullante), Rolando “Gallo” Maraviglia (voce e contrabbasso), Corrado Ciervo (voce e violino), Alfredo D’Ecclesiis (armonica e voce), Michelangelo Bencivenga (banjo e voce), recupera, con la sua ricerca musicale, quei suoni, riscrivendoli in maniera inedita, senza mai dimenticare il patrimonio musicale nostrano.
Rispetto alla formazione originale ci sono stati, in questi anni tanti cambiamenti. A non essere mutata, però, è la voglia di mettere a confronto diversi bagagli artistici, mescolando influenze varie, generi disparati, e sperimentando un proprio linguaggio, caratterizzato da una grammatica sonora sempre più immediata e schietta, che arriva diretta al pubblico.
A condurre nelle atmosfere della Chicago anni ’20 di una ballroom newyorkese o della New Orleans anni ’30 e ’40 sarà, sabato 3 febbraio, la Uanema Orchestra con tutta la trascinante raffinatezza del dixieland e dello swing. Tra imponenti sessioni di fiati, accattivanti cadenze delle percussioni, la linea melodica di chitarra e contrabbasso, un’inimitabile timbrica al femminile, la band dà libertà al ritmo, all’estro e all’improvvisazione, mentre strizza l’occhio ai classici di Armstrong, Benny Goodman, Duke Ellington e Sara Vaughan.
Sarà l’affascinante Flo, venerdì 2 marzo, a calcare le assi del palcoscenico con la grinta e la delicatezza che, al contempo, contraddistinguono le sue performance live. Artista a tutto tondo, personalità musicale eclettica e versatile, dall’ottima capacità interpretativa, si muove, svincolandosi dalla riduttiva etichetta di cantautrice di musica leggera.
Tra classici, influenze pop, suggestioni mutuate da differenti repertori di world music, l’artista attraversa senza esitazioni varie culture musicali, rileggendole in maniera originale, appassionata ed elegante.
Una vocalità morbida e tersa, influssi e reminiscenze che hanno il sapore della musica da camera, della canzone d’autore, delle ritmiche del tango, delle ambientazioni capoverdiane, come di quelle della Catalogna, o del fascino e delle cadenze del fado e della milonga, senza essersi, nella sua ricerca, ancora per nulla fermata.
A chiudere la seconda edizione de Il Nuovo Suona Giovane, sabato 21 aprile, sarà un quartetto di jazz manouche guidato da Dario De Luca, chitarrista e autore in un’interessante formazione napoletana, gli Araputo Zen, già esibitasi al Teatro Nuovo di Napoli nella scorsa edizione della kermesse.
Chitarre, viola e contrabbasso rievocheranno, dal vivo, scenografie sonore della cultura nomade Sinti, tra svisate e cadenze tzigane, echi swing, dando massima espressione agli strumenti a corda, sulla scia dell’eclettismo jazz tipico della Parigi anni ’30.
Ogni data della rassegna Il Nuovo Suona Giovane sarà preceduta, alle ore 20.00, da un easy aperitif di benvenuto, compreso nel biglietto d’ingresso di euro 12. Per il pubblico under 30 il biglietto d’ingresso è di euro 10.
Ulteriori informazioni e programma della kermesse sono consultabili sul sito del Teatro Nuovo di Napoli, all’indirizzo www.teatronuovonapoli.it.
C.S.