CAPUA –
Venerdì 2 febbraio 2018, ore 21.00
Teatro Ricciardi di Capua
Info 0823963874
Commedia Futura
presenta
Eduardo Tartaglia, Veronica Mazza
in
Tutto il mare, o due bicchieri?
scritta e diretta da Eduardo Tartaglia
con la partecipazione straordinaria di Stefano Sarcinelli
e con Franco Pinelli, Pino L’Abbate
scene Luigi Ferrigno, costumi Nunzia Russo, musiche Paolo Coletta
Alla domanda: «Che cosa è il Tesoro di San Gennaro ?» non pochi Napoletani risponderebbero: «Una ricchissima collezione di ori e pietre preziose a lui dedicate».
Ma sicuramente molti di più non esiterebbero ad individuare il Tesoro autentico in quelle piccole teche d’argento (in realtà in sè tutt’altro che di inestimabile valore), che custodiscono le ampolle contenenti quel liquido rosso bruno, da tutti indicato come il «Preziosissimo » Sangue del Santo. Testimonianza perenne del suo martirio, certo, ma anche, e soprattutto, unico e invalicabile confine tra Fisica e Metafisica.
Tanto premesso, non dovrebbe allora risultare difficile indovinare quale sia lo stato d’animo e quali siano i pensieri del malcapitato Vice Commissario di Polizia Ercole Portone, giunto in piena notte nel Duomo pochi istanti dopo che qualcuno ha trafugato proprio le ampolle con il sangue di San Gennaro.
E’ impossibilitato a fare il minimo progresso nelle indagini a causa delle testimonianze sconclusionate, e involontariamente esilaranti, del frastornato Angiolino Spertoso, aiutante del sagrestano ed unico testimone, spalleggiato dalla moglie Lucia, affetta dalla Sindrome di Tourette, e dall’amico Gerardo, logorroico e in perenne conflitto con sintassi e grammatica.
Quando tutte le ipotesi investigative (terrorismo islamico, gesto dimostrativo della Camorra, azione di un mitomane, furto a scopo estorsivo …) saranno clamorosamente smentite, la situazione per lo scalognato Commissario non potrà che complicarsi.
Chi si è impossessato del Preziosissimo Sangue lo ha fatto con lo scopo folle di Clonare San Gennaro, estrarre una cellula dal liquido posto nell’ampolla e riprodurre vivo e vegeto il Santo in carne ed ossa. Da qui inizia una pirotecnica ed irresistibile girandola di interrogativi e risposte sul filo del paradosso, dove San Gennaro potrebbe assumere le vesti ora di un vero e proprio Super Eroe, dotato di super poteri a difesa della città.
Una sorta di Uomo Ragno ante litteram capace di fermare i treni e gli autobus lanciati a folle velocità (ipotesi in vero poco verificabile a Napoli tra infiniti lavori della Metropolitana e annosi problemi di traffico urbano), ma anche un guaritore su scala mondiale collegato via internet con l’intero universo. O, ancora, potrebbe essere un baluardo della Cristianità contro il proliferare delle dottrine new age, oppure garante della Pace e della Felicità di tutti i Popoli.
E se invece le motivazioni del gesto nascondessero soltanto un interesse particolarissimo ed inconfessabile? E se, a ben riflettere, più che di San Gennaro in carne ed ossa, il mondo alla fine avesse ancora bisogno solo ed esclusivamente del suo sangue, perchè bisognoso non di testimonianze e fatti, ma solo di una Fede tanto più forte e indimostrabile?
Il nuovo lavoro di Eduardo Tartaglia racconta una vicenda solo apparentemente grottesca e surreale, che, ad una analisi meno superficiale, rivela quanto le sue radici affondino ben salde proprio nelle insanabili contraddizioni della nostra epoca e quanto da esse traggano tutta la loro linfa vitale ed autentica.
È così che anche questa commedia presenta, ancora una volta, tutti i tratti distintivi e le caratteristiche più tipiche della drammaturgia dell’Autore, che a saputo rinverdire in questi ultimi anni i fasti della Grande Tradizione.
Giudicato dal pubblico e dalla critica come “l’esponente più vicino alla lezione eduardiana della fiorente scuola napoletana contemporanea”, Tartaglia nuovamente mette in luce la sua capacità di affrontare temi di grande impatto sociale e civile con la leggerezza tipica dello Scrittore comico, confermando quella eccezionale alchimia tra la serietà degli argomenti narrati e la capacità di costruire personaggi e situazioni di irresistibile divertimento, che è stata alla base di tanti suoi successi.
Basti citare, almeno, “Ci sta un Francese, un Inglese e un Napoletano” e “La valigia sul letto”, le cui affermazioni teatrali sono state bissate con i due omonimi film prodotti e distribuiti dalla Medusa nel 2008 e nel 2010; e “Questo bimbo a chi lo do?” anch’esso ormai prossimo ad essere trasposto dal palcoscenico al grande schermo).
Saper individuare gli stati d’animo che turbano e inquietano il cosiddetto immaginario contemporaneo, per coglierne con sapienza ed incisività gli esilaranti paradossi che sempre si annidano proprio nelle storie più spinose e difficili, è sicuramente la cifra drammaturgica che contraddistingue la scrittura dell’Autore.
Le mille domande che da sempre accompagnano il progresso tecnico scientifico, gli innumerevoli interrogativi anche angoscianti che si pongono alle coscienze individuali e collettive di fronte al Mistero, l’eterno e insoluto conflitto tra Fede e Scienza, potevano essere certamente l’oggetto di operazioni teatrali di ben altro colore. (Per tutti, si pensi al “Galileo” di B. Brecht).
Ma è proprio nel coraggio di rendere questo soggetto materia di una commedia molto divertente e nella conseguente capacità di trattare questioni delicatissime con leggerezza e non con superficialità, che risiede l’originale misura delle commedie di Tartaglia. E, forse, anche il motivo del loro successo.