PIGNATARO M. – Il numero di settembre di “Focus Storia” contiene una piacevole sorpresa per i cittadini di Pignataro Maggiore, oltre che per i cultori della storia antica. Il mensile che viene tradotto in tutte le lingue del mondo, la rivista conosciuta da tutti gli appassionati, infatti, ha pubblicato una importante precisazione inviata dal giornalista e scrittore, Salvatore Minieri, sull’arena dove combatteva Spartaco. Ecco il testo della lettera indirizzata al direttore Casareto e pubblicata in questo mese (clicca sull’immagine accanto):
“Egregio direttore Casareto, mi chiamo Salvatore Minieri, sono un giornalista professionista di Capua (Caserta) e mi occupo di documentari ed argomenti di attinenza storico-archeologica. Sono un Suo fedele lettore ma, nel numero 69 di questo luglio, quello dedicato in maniera quasi monografica alle suggestioni della gladiatura, ho dovuto notare un evidente errore di ricostruzione filologica a pagina 35. L’anfiteatro che mostrate come sfondo alla foto di Kirk Douglas nei panni di Spartaco, non è assolutamente la struttura dove si tennero i munera del trace e ribelle. Tra Spartaco e le arcate che mostrate a pagina 35 corre non solo un montaggio fotografico, ma anche un gap temporale di circa due secoli. Spartaco diede fondo alla sua rivolta nel 73 a.C., mentre quell’anfiteatro che mostrate nelle autorevoli pagine di Focus-Storia venne monumentalizzato, nella sua fase di completamento edilizio, nel 119 d.C. dall’Imperatore Adriano e, addirittura, inaugurato nell’estate del 155 da Antonino Pio. Per chiarezza di ricostruzione, Le invio una foto scattata proprio nel parco archeologico dell’Antica Capua dove, in primo piano, sono visibili i setti radiali che sorreggevano gli spalti dell’anfiteatro comunemente noto come “Arena di Spartaco” (risalente alla fine del II secolo avanti Cristo) e, sullo sfondo le arcate dell’anfiteatro che erroneamente avete usato come sede dei combattimenti del gladiatore ribelle. Le invio anche link di un mio documentario prodotto per il Ministero dei Beni Culturali e le Soprintendenze di Caserta, Avellino, Salerno e Benevento nel quale, intorno al minuto 7, cerco di fare chiarezza sulla lacuna ricostruttiva che ha tratto in inganno i Suoi redattori. La saluto con affetto, rinnovandole la mia stima e l’ammirazione per l’ottimo lavoro che svolge. Vive Cordialità Salvatore Minieri”.