Pastorano, il Comune voleva obbligare due coniugi a smaltire rifiuti con fibre di amianto trovati nella loro proprietà. Dopo cinque anni il giudice stabilisce che erano stati lanciati da un vicino nel cortile della loro abitazione

Pastorano, il Comune voleva obbligare due coniugi a smaltire rifiuti con fibre di amianto trovati nella loro proprietà. Dopo cinque anni il giudice stabilisce che erano stati lanciati da un vicino nel cortile della loro abitazione

PASTORANO – Risale a qualche anno fa un nostro articolo nel quale rendevamo conto del ritrovamento di rifiuti speciali sulla proprietà dei coniugi Gaetano Aniello e Giuseppina De Stavola, in via Gramsci a Pastorano. Oggi quella vicenda che tanta preoccupazione aveva creato tra i cittadini della zona – turbati dalla presenza del pericoloso materiale -, si è arricchita di un nuovo capitolo.

Partiamo dall’inizio. Il Comune di Pastorano, con l’ordinanza numero 64 del 2013, aveva ordinato alla famiglia Aniello la rimozione e lo smaltimento di lastre di eternit che gli stessi avevano ritrovato nel varco carraio di pertinenza del loro fabbricato regolarmente recintato. I proprietari, infatti, avevano denunciato tali fatti alle autorità competenti ma si ritrovarono ingiustamente accusati di essere i responsabili di questi eventi, tanto da dover impugnare dinanzi al Tar Campania il provvedimento emesso dall’ente comunale, dimostrando poi la loro estraneità rispetto ai fatti contestati. Ebbene, dopo la vittoria ottenuta dinanzi al giudice amministrativo, i coniugi Aniello – De Stavola sono riusciti ad ottenere anche il risarcimento dei danni individuando, attraverso telecamere e testimoni escussi in giudizio, il responsabile di tali condotte nel signor Felice Gagliardi, abitante nell’immobile confinante.

I fatti risalgono all’anno 2013, allorquando il signor Aniello decise di installare un impianto di videosorveglianza proprio a seguito di tali rinvenimenti che oramai si ripetevano nel tempo. Successivamente, dalla visione dei filmati, si scopriva che il materiale cementizio contenete fibre di amianto, rinvenuto l’8 giugno 2013, era stato lanciato dal Gagliardi avvicinandosi alla rete di recinzione del fabbricato in questione.

Gli elementi raccolti nel corso del procedimento civile pendente dinanzi al giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sede di Caserta -, dottoressa Carla Bianco, dove i coniugi sono stati difesi e rappresentati dall’avvocato Luciano Polizzi (con studio a Pignataro Maggiore), hanno consentito di raggiungere la prova secondo cui, il giorno precedente alla data in questione, il Gagliardi aveva scaraventato delle lastre di amianto. Come evidenzia il giudice nella sentenza del 19/03 c.a., le circostanze appaiono evidenti dalla visione del filmato e presentano caratteristiche fisiche molto simili a quelle descritte dal verbale di sopralluogo dell’Arpac, rilevando, tra l’altro, la sussistenza di plurimi elementi per ritenere che le lastre e i sacchetti di rifiuti siano stati abbandonati dal convenuto Gagliardi nella proprietà dei coniugi Aniello-De Stavola. Il giudicante, inoltre, ha rilevato che l’apparecchiatura di videosorveglianza presente all’interno del fabbricato, era stata installata ed utilizzata regolarmente.

Per tali fatti, il Gagliardi è stato condannato a pagare a favore dei signori Gaetano Aniello e Giuseppina De Stavola una somma di denaro a titolo di risarcimento danni che sfiora i 5.000 euro, oltre il pagamento delle spese processuali ammontanti a circa 3.000 euro per un totale complessivo di quasi 8.000 euro.

Purtroppo, gli sfortunati coniugi Aniello – De Stavola, residenti in Pignataro Maggiore, sono stati vittime in passato anche di un altro atto vandalico ovvero il danneggiamento di un inverter di cui era dotato il medesimo fabbricato di via Gramsci. In tale occasione, però, le indagini non hanno consentito di individuare i responsabili dell’accaduto.

Red. Cro.

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