Venerdì 13 aprile: Mario Martone firma la regia de “Il Sindaco del Rione Sanità” di Eduardo De Filippo, in scena al Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta

Venerdì 13 aprile: Mario Martone firma la regia de “Il Sindaco del Rione Sanità” di Eduardo De Filippo, in scena al Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta

CASERTA –

Da venerdì 13 a domenica 15 aprile 2018

Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta

(feriali ore 20.45, domenica ore 18.00)

info 0823444051

Elledieffe, NEST – Napoli Est Teatro, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

presentano

 

Il Sindaco del Rione Sanità

di Eduardo De Filippo

regia Mario Martone

con

Francesco Di Leva, Giovanni Ludeno

Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino, Daniela Ioia, Gennaro Di Colandrea,

Viviana Cangiano, Salvatore Presutto, Lucienne Perreca, Mimmo Esposito,

Morena Di Leva, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele Baselice

con la partecipazione di Massimiliano Gallo

scene Carmine Guarino, costumi Giovanna Napolitano

luci Cesare Accetta, musiche originali Ralph P

regista collaboratore Giuseppe Miale Di Mauro

assistente scenografo  Mauro Rea

capo elettricista Giuseppe Di Lorenzo

fotografie Mario Spada, manifesto Carmine Luino

Sabato 14 aprile alle ore 18.30, sempre al Teatro Comunale di Caserta, Francesco Di Leva e la compagnia saranno ospiti del ciclo di incontri “Salotto a Teatro”, condotti dalla giornalista Maria Beatrice Crisci.

 

Mario Martone per la prima volta dirige un testo del grande drammaturgo napoletano in un allestimento che associa realtà produttive diverse nella realizzazione di un progetto culturale dal forte senso politico e civile.

Tra i produttori, il Teatro Stabile di Torino, a cui dal febbraio 2015 è stato riconosciuto dal MiBACT lo status di Teatro Nazionale anche grazie al percorso di crescita e di qualità dell’attività produttiva iniziato nel 2007 con l’insediamento di Mario Martone alla direzione artistica.

 

La Elledieffe, la compagnia indipendente che porta il nome di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi, che oltre a rappresentare e proteggere l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana, continua una ricerca sul sociale e sul contemporaneo, nel rigoroso segno di Luca che dell’interesse per i ragazzi a rischio aveva fatto l’ultimo impegno della sua vita.

Il NEST – Napoli Est Teatro di San Giovanni a Teduccio, uno dei quartieri più popolari e difficili di Napoli, dove un gruppo di giovani, attori, registi, scenografi e drammaturghi hanno ristrutturato una palestra e creato uno spazio per le arti là dove negli anni Ottanta c’era un morto di camorra al giorno e dove la criminalità organizzata ha visto alternarsi al comando negli ultimi anni diversi boss tra i venti e i trent’anni.

Questo è il quadro da considerare se, oltre gli esiti del palcoscenico, si vuole cogliere appieno la valenza del gesto che solo pochi mesi fa ha persuaso Carolina Rosi ad affidare Il sindaco del Rione Sanità, uno dei testi più cari allo stesso Eduardo, al regista Mario Martone e al giovane Francesco Di Leva (che nello spettacolo interpreta il ruolo del “sindaco” Antonio Barracano), attore apprezzato al cinema e in teatro, co-fondatore del NEST insieme a Adriano Pantaleo, Giuseppe Miale Di Mauro e Giuseppe Gaudino anche loro parte integrante di questo progetto.

Con Francesco Di Leva, in scena, un cast che, contravvenendo in parte alle stesse indicazioni di Eduardo, abbassa notevolmente l’asticella dell’età dei vari interpreti: è il caso di Massimiliano Gallo (nel ruolo di Arturo Santaniello), che ha piegato i suoi molteplici impegni cinematografici al desiderio di partecipare a un progetto come questo, e di Giovanni Ludeno che interpreta il ruolo del dottor Fabio Della Ragione.

Partecipano gli attori che compongono il gruppo storico del NEST, da Adriano Pantaleo a Giuseppe Gaudino e con loro ci sono Daniela Ioia, Gennaro Di Colandrea, Viviana Cangiano, Salvatore Presutto, Lucienne Perreca, Mimmo Esposito, Morena Di Leva, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele Baselice.

Le scene sono di Carmine Guarino, i costumi di Giovanna Napolitano, le luci di Cesare Accetta, le musiche originali di Ralph P, il regista collaboratore è Giuseppe Miale Di Mauro.

“Il teatro è vivo quando s’interroga sulla realtà – riprendendo una dichiarazione del regista Mario Martone –  se parla al proprio pubblico non solo osando sul piano formale ma anche agendo in una dimensione politica”.

Questa modalità di lavoro per Mario Martone si concretizza adesso calando nella realtà dei giorni nostri Il sindaco del Rione Sanità. L’idea di affidare il ruolo del Sindaco a un uomo giovane e deciso, nel fisico e nel gesto – quanto il personaggio scritto da Eduardo era invece crepuscolare –  pone nei fatti la figura del protagonista ancora al centro del sistema criminale che rappresenta, laddove la scrittura eduardiana ne faceva il simbolo di un sistema di valori e disvalori al tramonto, ed allo stesso tempo favorisce il tentativo di sottrarre il testo al rischio della semplice rappresentazione naturalistica incarnandolo in un mondo reale drammaticamente vivo.

In premessa c’è la realtà di San Giovanni a Teduccio, del NEST e dei suoi giovani attori, molti dei quali vivono nel quotidiano la cronaca non edulcorata di una vera guerra di camorra che insanguina da anni questa periferia napoletana e dove la criminalità è retta da giovani boss neanche trentenni.

Il sindaco del Rione Sanità è una commedia in tre atti scritta ed interpretata da Eduardo De Filippo, inserita dall’autore nella raccolta Cantata dei giorni dispari. Il protagonista, Antonio Barracano (Francesco Di Leva), è “il sindaco” della Sanità.

Qui amministra le vicende del rione, un “uomo d’onore” che distingue tra “gente per bene e gente carogna”. In una sorta di ribaltamento del sistema legalitario, Don Antonio si avvale da anni dell’aiuto di Fabio Della Ragione (Giovanni Ludeno), un medico che, con la sua opera, sostanzialmente impedisce di portare alla conoscenza della Legge i risultati delle sparatorie e dei regolamenti di conti che avvengono nel quartiere.

Chi “tiene santi” va in Paradiso e chi non ne tiene va da Don Antonio, è così da sempre. Quando però gli si presenta disperato Rafiluccio Santaniello (Salvatore Presutto), il figlio del fornaio, risoluto ad ammazzare il padre Arturo (Massimiliano Gallo), Don Antonio, cogliendo nel giovane la stessa determinazione che lo spinse all’omicidio in gioventù, si propone come mediatore avviandosi così all’incontro fatale con Arturo.

 

 

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