BELLONA – Cresce tra la popolazione la voglia di fare chiarezza sulla vicenda Ilside. Lo dimostrano soprattutto i numeri. Nella manifestazione di ieri (14 aprile), infatti, sono più di 800 le persone che sono scese in strada per chiedere la risoluzione dell’annosa vicenda relativa al sito di stoccaggio dei rifiuti di Bellona. Per non contare i gruppi ambientalisti e le singole personalità che hanno manifestato anche a distanza la loro solidarietà al “Comitato cittadino Bellona/Triflisco: mai più Ilside”. All’evento, nel corso del quale si sono visti anche parlamentari e tanti giornalisti, si sono uniti i tanti cittadini che, pur non sfilando, hanno salutato con fiducia, dalle loro abitazioni, il tentativo di mandare un segnalo preciso alle istituzioni, nonostante le undici denunce della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Di fronte a tale successo, il comitato, attraverso una nota, si è mostrato soddisfatto:
BELLONA É VIVA e non vuole morire in silenzio
Oggi circa 800 persone, comitati, realtà associative di tutta la Campania hanno inondato le strade della periferia abbandonata dalla Istituzioni. Bellona risorge grazie alla solidarietà e alla sinergia delle comunità attive.
Se pensavano di farci fare un passo indietro, noi ne abbiamo fatto dieci in avanti.
Oggi non eravamo in 800
Oggi la città era con noi.
La popolazione ci incitava e sosteneva dai balconi, ed é stato bellissimo sentite il calore di tutti.
Terra di lavoro era con noi.
Oggi i nostri antagonisti hanno capito che il movimento spontaneo non si debella e che agli attacchi reagisce con la dignità e forza d’animo.
La tutela della salute è una nostra priorità, la messa in sicurezza del sito è una priorità e né Ilside né il sistema che essa rappresenta piegheranno la nostra determinazione.
Così risponde la Piazza.
Così rispondono le comunità.
Grazie a tutti i presenti e chi ci ha sostenuto da lontano
Alla nota del comitato si è unita quella del Centro sociale “Tempo Rosso”:
Bellona (CE), 14 aprile. La repressione fa i conti con la comunità.
Dopo gli undici avvisi di garanzia ad attivisti del comitato Cittadino Bellona/Triflisco mai più Ilside, ieri la risposta compatta di una comunità che non si lascia intimidire.
Sono stati circa 800 i partecipanti al corteo di ieri che ha attraversato le strade del piccolo comune della provincia di Caserta. Il comitato bellonese è il protagonista dell’ondata repressiva più dura ai danni di un comitato popolare nella storia delle lotte territoriali di Terra di Lavoro da venti anni a questa parte.
Il maldestro tentativo di dividere le anime del comitato Cittadino attraverso 11 denunce ha totalmente fallito, la giornata di ieri ne è stata la prova.
Un corteo colorato alla cui testa c’erano gli striscioni che ribadivano il “denunciateci tutti” , le mamme e i bambini di un Agro Stellato che non resta a guardare dopo un grave attacco alla libertà degli abitanti di questi territori.
Un corteo variegato, comitati da tutta la regione, ma soprattutto cittadini bellonesi e vitulatini. Nessuna mediazione con le forze dell’ordine e la consapevolezza che le fdo locali non potranno mai più rappresentare un interlocutore , il grave errore degli sceriffi locali di denunciare cittadini che vanno dai 20 ai 70 anni ha fatto in modo che i tentativi di pacificazione di una lotta che va avanti da nove mesi non abbiano effetto.
Tanta la solidarietà e la determinazione che traspariva dagli occhi dei membri di questa bellissima comunità che si sta ricostituendo in una lotta difficile ma non impossibile, la bonifica dell’Ilside andata nel dimenticatoio nel 2012, ad oggi non sembra cosí lontana, non sembra impossibile, grazie alla lotta popolare che si sta portando Avanti da nove mesi.
Gli interventi che hanno accompagnato il corteo, che si è mosso tra le strade del paese, sono stati chiari, non faremo un passo indietro, siamo consapevoli che questo attacco non è indirizzato semplicemente a chi richiede la bonifica dell’ex sito di stoccaggio Ilside, è un attacco ad una comunità che non sottostà al ricatto che quotidianamente viviamo in questa provincia morta, è un attacco che fa trasparire la paura dei poteri locali, una paura generata da una comunità che consapevolmente sta costituendo, pian piano, a piccolo passi, un modo differente di intendere la vita quotidiana: che pratica autorganizzazione reale.
In nove mesi tanti sono stati i passi in avanti del comitato Mai Più Ilside , in un territorio disabituato all’opposizione sociale e alla lotta. Se nei primi giorni della lotta si notava una forte diffidenza da parte della comunità che restava in casa, ieri abbiamo visto una risposta totalmente diversa, chi da lati delle strade , dai balconi guardava il corteo non lo faceva più con diffidenza, anzi , i saluti e i sorrisi delle anziane signore e signori che non riuscivano ad accompagnare il corteo sono stati un messaggio chiarissimo, parlavano dicendo: “denunciate anche noi”.
Colpo maldestro quindi dell’apparato repressivo, si continua a testa alta , già si è costituito un team legale composto da tre avvocati locali disposti a difendere gli attivisti, continuiamo con la serenità di chi sa che giustizia non è sinonimo di legalità . Comunque vada sarà un successo: un’altra comunità ribelle è nata!
le compagne e i compagni del csoa Tempo Rosso
Anche l’ex sindaco Osvaldo Carluccio ha voluto sostenere in prima persona la battaglia per la bonifica dell’ex sito Ilside:
CORTEO TERRITORIALE BELLONA
IO C’ERO . E TU?
Ieri pomeriggio a Bellona si è tenuto un corteo in difesa del territorio di tutta la provincia, organizzato dal comitato Maipiuilside . In particolare lo scopo della manifestazione è la bonifica dell’Ilside e di tutti i siti inquinati della nostra provincia. È una protesta contro l’installazione di impianti dannosi , che arricchiscono pochissimo persone , ma negano a tantissime il diritto alla salute.
Di fronte a queste finalità ciascuno ha valutato l’iniziativa e di conseguenza si è comportato.
Personalmente ho considerato che nell’ultimo periodo sono aumentate le patologie tumorali a Bellona ed allora poiché studi medici scientifici hanno dimostrato che c’è una relazione tra tumori e inquinamento ambientale, ho deciso di partecipare, sebbene i miei problemi deambulatori, alla manifestazione.
Tanti altri hanno preferito sebbene favorevoli all’iniziativa ,stare a casa per non apparire come avversario dell’amministrazione; altri hanno ritenuto che sia una questione politica e pertanto hanno preferito tenersi lontano dal corteo. Sono andato in piazza: si avvertiva aria di festa, un’aria tranquilla con palloncini e con numerosi striscioni dei comitati della nostra provincia. Alla manifestazione erano presenti una dozzina di persone che portavano appeso un cartellino con la scritta : “denunciato” e quasi tutti gli altri con un cartello sul quale era scritto : “denunciatecitutti” .La protesta è per una denuncia contro un gruppo maipiulside, che si era recato al comune per chiedere una documentazione, senza arrecare danni alla struttura e impedimento al normale servizio degli uffici comunali. Sono state denunciate di un gruppo di una cinquantina solo 12 persone.E gli altri?
Il corteo parte dalla piazza Umberto per proseguire per via R Elena fino alla rotonda , per via A Moro e terminare in piazza Rosselli. È un corteo in festa al quale partecipano numerosi comitati civici d terra di lavoro ed anche un collettivo di Napoli est.
La manifestazione termina in piazza Rosselli, dove ci sono vari interventi . Sono particolarmente sentiti quelli dei residenti vicino all’ilside.
Maiello Adele, denunciata insieme a Magliocca Carlo, Lorenzina Cafaro , Giovanni Tamburrino,Domenico Papale, espone le difficoltà respiratorie e le eventuali patologie alle quali andranno incontro lei e la sua famiglia. Sottolinea come una richiesta legittima da parte sua si sia trasformato in una denuncia che è proprio una beffa. Carlo Magliocca nel suo breve intervento ha affermato di essere disoccupato e che non ha soldi per l’avvocato ,ma aggiunge che nel Comitato ci sono avvocati che lo difenderanno senza nulla pretendere.Uno degli interventi più toccante e sentito è stato quello di Giovanni Francesco Zito, che abita vicino alla Ilside. La vicinanza al mostro inquinante ilside sta arrecando danni alla salute di un figlio. Proprio per combattere l’inerzia di chi dovrebbe difendere la salute dei cittadini, il comitato continua la sua battaglia per un ambiente non inquinato e per il diritto alla salute.Di rilievo la presenza dello striscione del medici per l’ambiente con la presenza dei dr Gaetano Rivezzi e di Merola., che fin dal primo momento hanno dato il loro contributo evidenziando i pericoli dell’incendio ilside sulla salute .Assente alla manifestazione , tra l ‘altro non giustificata,è l’amministrazione comunale.
C.S.