BELLONA – Oggi (30 aprile 2018) l’avvocato Maria Celeste Cafaro, capogruppo di minoranza del Comune di Bellona, ha inviato una richiesta di convocazione del Consiglio comunale straordinario con PEC indirizzata al primo cittadino.
Nonostante le ultime richieste, alle quali non è mai stata data risposta dal sindaco Filippo Abbate, la consigliera Cafaro, viste le numerose criticità che si prospettano – dovute alle alte temperature che nei mesi a venire potrebbero causare seri problemi alla collettività -, indica quattro punti all’ordine del giorno:
-Autorizzazione alla realizzazione del progetto “panchine e cestini per la città”, con individuazione dei punti di allocazione.
-Derattizzazione della città vista la calda stagione.
-Erogazione somme per la pulizia e liberazione delle fogne.
-Risoluzione problema ingombranti ( mancato funzionamento del numero verde ).
Sul fronte criticità si porta all’attenzione un’altra preoccupante questione, quella dell’ex sito di stoccaggio Ilside che il Comitato cittadino “Mai più Ilside” non tarda a mettere al centro delle emergenze da affrontare in tempi brevissimi.
Cittadini preoccupati delle continue fumarole, a riprova che in quel luogo ci sono ancora materiali plastici di vario genere che bruciano da oltre 285 giorni, e del totale abbandono dell’ex opificio, fanno notare come quell’area possa diventare un’altra ‘bomba ecologica’.
Il terreno di soffocamento utilizzato nei giorni seguenti al secondo incendio, è oramai ricoperto da erbacce alte un metro, le stesse che tra qualche mese potrebbero essere oggetto, come già avvenuto l’11 luglio 2017, di un nuovo e devastante rogo.
In uno dei capannoni non andati a fuoco, vi sono stoccati circa 350 tonnellate di plastica mai messe in sicurezza e lasciate all’interno del sito, oltre alle tonnellate di amianto mai allontanate.
Si legge sul gruppo Facebook, sito ufficiale del “Comitato cittadino Bellona Triflisco Mai più Ilside”https://www.facebook.com/groups/1375161285913396/:
“Oggi passando davanti all’eco mostro ILSIDE ho scattato questa foto perché sintetizza tutto il pericolo che il territorio vive giorno per giorno. Fossi stradali con erbacce alte quasi un metro.
Ex centrale gas ( Palazzina dell’acquedotto) con alberi ed arbusti rimasti lì dal primo rogo circondati da erba alta. Terreno usato per spegnere 1’incendio pieno di erbacce ovunque.
Tra 2 mesi tutto quello che vedete in foto è un ottimo veicolo per il fuoco.
Mi domando.
Ma la prevenzione dov’è?
Possibile che nessuno si preoccupi di pulire il tutto è creando una striscia tagliafuoco intorno a quello che è rimasto dell’ilside, perché non si impone ad Anas la pulizia del fosso, perché non si impone alla proprietà adiacente la pulizia della stessa e la messa in sicurezza?
Credo che si debba denunciare tutto ciò a prefettura, vigili del fuoco, Anas e Procura
Meditiamo gente Meditiamo”
Eusebio Lieve