CASERTA – Uno studio legale in centro nel capoluogo lombardo e personaggi vicini a clan camorristici, come quello dei Casalesi: è l’asse Milano-Caserta individuato in un’inchiesta condotta dalla guardia di finanza milanese che ha smantellato una presunta associazione per delinquere, capeggiata da un avvocato con uffici anche a Roma e Londra. Il professionista avrebbe utilizzato le sue conoscenze tecniche per realizzare trust e così proteggere beni immobili e quote di società, riconducibili anche alla criminalità organizzata. Un sistema che avrebbe permesso pure di aggirare il fisco.
Mariano Baldini, legale di 43 anni orginario di Caserta e titolare dello studio di consulenza Baldini & Partners, in via Sciesa a Milano, è finito in carcere assieme ad altre sette persone (due, invece, sono agli arresti domiciliari) in base a un’ordinanza firmata dal gip Antonella Bertoja su richiesta del pm Stefano Civardi. Le Fiamme gialle del comando provinciale hanno eseguito il sequestro di 88 immobili in tutta Italia: appartamenti di pregio situati in centro a Milano e un intero complesso di ville in provincia di Pavia e poi ancora case a Benevento, Latina, Chieti, Caserta, Novara, Sassari, Varese, Lodi. Stessa sorte per le quote di due società e a due auto, tra cui una Aston Martin. Ventidue milioni di euro il valore dei beni congelati.
In particolare gli inquirenti avrebbero accertato un legame tra alcuni beni sequestrati, perché protetti dagli schermi giuridici messi a punto dall’avvocato Baldini, e Salvatore Izzo, pregiudicato napoletano morto lo scorso febbraio e che era stato mandato a processo a Milano per aver accumulato un patrimonio composto da ville, terreni e società in Brianza del valore di alcuni milioni di euro, molti dei quali frutto di un giro d’usura. Altro personaggio finito in carcere è Luigi Sagliano, 58enne di Casapesenna (Caserta), ritenuto vicino al clan dei Casalesi, tanto che alcuni pentiti lo hanno indicato in passato come autista e factotum della famiglia Zagaria. Arrestati altri tre imprenditori originari della provincia di Caserta: Luigi Pezzella, 68 anni; Rosa Struffolino, 29, e Simmaco Zarrillo, 43. Stessa sorte per Stefano Brusati, trent’anni, milanese, e per il lodigiano Paolo Lisi, 35 anni. In carcere anche Andrea Giorgio Bensi, 69 anni, di Lodi. Agli arresti domiciliari, invece, Gabriella Amati e Valentina Pagella, 43 anni, di Alessandria.
Sagliano, assieme ad altre cinque persone finite in carcere, sarebbe stato, secondo le indagini, una delle teste di legno al servizio di Baldini per occultare i patrimoni. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, con il meccanismo dei trust all’estero sarebbero stati nascosti i beni riconducibili a “due pregiudicati” (tra cui Izzo) soggetti a misure di prevenzione, evitando così che venissero sequestrati”. Il presunto gruppo criminale, poi, avrebbe sfruttato “lo specifico istituto del trust liquidatorio per sottrarre alle procedure concorsuali l’attivo patrimoniale di società fallite”, danneggiando i creditori. E avrebbe occultato anche “il patrimonio di imprenditori in difficoltà economica, impedendo ai fornitori a al fisco il recupero delle somme dovute”. Numerosi i presunti episodi di bancarotta e riciclaggio. Al momento, però, non è stata contestata l’aggravante di aver favorito cosche mafiose, ma le indagini sono ancora in corso.
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