Con la morte di Schettino, sono sei le diocesi della Campania che Benedetto XVI dovrà assegnare

Con la morte di Schettino, sono sei le diocesi della Campania che Benedetto XVI dovrà assegnare




CAPUA – Nell’Anno della fede sarà ridisegnata un’ampia parte del volto della Chiesa campana. Con la scomparsa di mons. Bruno Schettino, infatti, salgono a sei le diocesi della Conferenza Eiscopale regionale a cui il Papa dovrà provvedere nei prossimi mesi nominando nuovi pastori. Non si tratterà di una scelta facile e rapida, ma di un lavoro ponderato che durerà diversi mesi e che vedrà come attivi protagonisti la Nunziatura Apostolica in Italia retta da mons. Adriano Bernardini e la Congregazione per i vescovi guidata dal prefetto il cardinale canadese Marc Ouellet. Saranno questi due dicasteri, infatti, a raccogliere le informazioni e a preparare le terne dei candidati per ciascuna diocesi che saranno presentate a Benedetto XVI al quale toccherà l’ultima parola, ovvero la scelta dei nuovi vescovi. Teoricamente, il Papa potrebbe nominare anche un presule non indicato nella terna, ma ciò avviene raramente e per lo più per diocesi cardinalizie. Non è questo il caso delle sei chiese particolari che attendono, nei prossimi mesi, di conoscere il nome e il volto dei loro nuovi pastori. In tre delle sei diocesi campane nelle quali è previsto l’arrivo del nuovo vescovo gli attuali pastori sono sulla soglia dei settantacinque anni di vita. È l’età in cui, secondo quanto stabilito dal Codice di Diritto Canonico al primo paragrafo del numero 401, il vescovo diocesano deve presentare al Papa la rinuncia al suo ufficio. Mons. Salvatore Giovanni Rinaldi, alla guida della Chiesa di Acerra, ha compiuto settantacinque anni il 3 maggio scorso, mentre mons. Antonio Napoletano, vescovo di Sessa Aurunca, li ha festeggiati l’8 giugno scorso. Il 6 novembre li finirà, invece, mons. Carlo Liberati arcivescovo prelato di Pompei. Nelle altre tre diocesi campane nelle quali il Papa nei prossimi mesi dovrà nominare i nuovi vescovi le situazioni sono molto diverse. A Ischia mons. Filippo Strofaldi, 72 anni compiuti ad agosto, si è dimesso nel luglio scorso per gravi motivi di salute, così come previsto dal paragrafo due del numero 401 del Codice di Diritto Canonico. Come amministratore diocesano, nell’attesa che il Papa nomini il suo successore, è stato eletto dal clero della diocesi isolana l’ottantaseienne mons. Giuseppe Regine, parroco di San Vito a Forio. Diverso è lo scenario nell’arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi – Conza – Nusco – Bisaccia dopo che mons. Francesco Alfano, 56 anni, è stato trasferito il 10 marzo scorso alla guida dell’arcidiocesi di Sorrento – Castellamare di Stabia, retta fino a quel momento da mons. Felice Cece, 76 anni, dimessosi per raggiunti limiti d’età. Alfano al momento è anche Amministratore apostolico di Sant’Angelo dei Lombardi – Conza – Nusco – Bisaccia in attesa che il Papa nomini il nuovo vescovo. E, infine, c’è l’arcidiocesi di Capua divenuta vacante con la morte di mons. Bruno Schettino, stroncato da un infarto all’età di 71 anni. Con la scomparsa di questo presule diminuisce anche il numero dei vescovi campani presenti nel Consiglio Episcopale Permanente della CEI. Schettino ne faceva parte in qualità di presidente della Commissione Episcopale per le migrazioni e della Fondazione “Migrantes”. Gli altri due vescovi campani presenti nel massimo organismo della CEI sono il card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e presidente della Conferenza Episcopale campana, e mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa e vicepresidente della Conferenza Episcopale italiana.

Francesco Grana, Orticalab

dal blog: http://lavignadelsignore.blogspot.it/2012_09_22_archive.html

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