Il Comitato cittadino Bellona/Triflisco: “mai più Ilside” risponde al governatore De Luca

Il Comitato cittadino Bellona/Triflisco: “mai più Ilside” risponde al governatore De Luca

BELLONA – Di seguito il comunicato stampa del Comitato cittadino “mai più Ilside”: 

Ieri un altro indegno e imbarazzante spettacolo del Governatore-sceriffo ha tenuto banco. Stavolta il bersaglio sono comitati e giornalisti attivi sul fronte Terra dei Fuochi. Le dichiarazioni del Presidente De Luca sono l’ennesimo sberleffo delle Istituzioni alle vittime di un vero e proprio genocidio ambientale. Rappresentano, al solito, il pedestre e subdolo tentativo di delegittimare i Comitati popolari, di criminalizzare l’informazione libera, di deresponsabilizzare in maniera maldestra la politica, ridimensionandone le enormi colpe.

Le tesi negazioniste sulla Terra dei Fuochi vengono rispolverate per lavarsi la coscienza e minimizzare sulle conseguenze esiziali di un disastro ecologico immanente al sistema stesso del ciclo dei rifiuti.

È grottesco come da una politica parassitaria e inetta giunga l’accusa di parassiti lanciata come un anatema sulle realtà in lotta da decenni contro la devastazione sistematica della nostra terra. Insomma si cerca di vestire gli altri dei propri panni. Qualcuno dovrebbe rammentare ai signori in doppiopetto che manovrano lo scacchiere che non bastano un paio di dichiarazioni sgangherate e biliose per cancellare anni e anni di morti, di tumori, di malversazioni ai danni delle comunità costrette a convivere ogni giorno con gli ecomostri imposti dal sistema affaristico-imprenditoriale cresciuto in modo esponenziale all’ombra di una politica quiescente quando non connivente.

Chiaiano, ex Pozzi, Cava Monti, Bagnoli, San Vitaliano, Caivano, le Cantarelle, Giugliano e le sue praterie di ecoballe, Ilside e centinaia di altri siti gridano vendetta, simboleggiano il crepuscolo di una politica, che continua a dimenarsi sul suo letto di Procuste, vivendo un pericoloso scollamento dalla realtà. Sì perché solo un folle corto circuito tra realtà e Palazzi del potere può fornire una diagnosi psicopatologica alle farneticazioni ascoltate ieri.

Le stesse farneticazioni che rafforzano sempre di più la nostra convinzione di essere sulla strada giusta, che ci sospingono in direzione ostinata e contraria rispetto al vento del pressappochismo ed alla logica rassicurante del “tout va bien”.

Delle rassicurazioni costruite a tavolino non sappiamo che farcene. Abbiamo occhi per vedere e olfatto per annusare. E tanto basta per rispedire al mittente ogni tentativo di demonizzare la nostra lotta, che nasce da anni e anni di resistenza alla strategia del depauperamento costante del territorio attraverso insediamenti industriali nocivi per l’ambiente e improduttivi per le economie locali

Caro Presidente, i morti sanno una sola cosa: che è meglio essere vivi!

C.S.

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