PIGNATARO M. – Nell’ambito delle vicende giudiziarie che negli ultimi anni hanno interessato Pignataro Maggiore, più volte abbiamo aggiornato i nostri lettori sulle questioni relative ai beni confiscati. In alcuni casi ci siamo occupati – direttamente o indirettamente – delle vicissitudini che hanno riguardato il presidente dell’Acli Terra Campania per la Legalità, Gaetano Manna, ultimo dei quali il procedimento sui presunti “corsi fantasma”, per il quale la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’Appello con la quale era stata confermata la condanna del Tribunale nei suoi confronti.
Come è giusto che sia, oggi riportiamo una notizia di tenore opposto. Lo scorso 8 ottobre è stata depositata la sentenza di primo grado del processo che vedeva imputati proprio Manna e Domenico Cesaro nell’ambito di un procedimento riguardante i beni confiscati ai clan pignataresi. Manna era accusato, in qualità di amministratore di beni confiscati alla famiglia Ligato-Lubrano, di aver accettato – così come recita il capo A di imputazione – “la promessa, cui faceva seguito l’effettiva nazione, da parte di Cesaro Domenico, affittuario dei fondi siti e confiscati, della somma di euro 9000 da corrispondere ogni anno nonché di parte del raccolto dei terreni, quale corrispettivo per consentire al Cesaro e di fatto poi consentendo, la coltivazione dei terreni per fini privati e quindi la realizzazione di finalità diverse da quelle di utilità sociale previste nell’ipotesi di confisca dei beni”; e “di essersi – secondo quanto riportato nel capo B – impossessato della somma di 3400 euro mensili, somma corrispondente al canone d’affitto corrisposto dal colono Passato Antonio per la coltivazione del fondo in località Arianova, Masseria Pratilli, nonché dei proventi derivanti dalla vendita dei prodotti agricoli coltivati nei terreni confiscati.
La seconda sezione penale collegio “B” – formato dai magistrati Loredana Di Girolamo, Eleonora Pacchiarini e Marco Discepolo -, a conclusione del processo di primo grado, ha stabilito di non doversi procedere nei confronti sia di Manna che di Cesaro per intervenuta prescrizione delle accuse riportate nel capo di imputazione A; mentre ha assolto entrambi per i reati riportati nel capo di imputazione B perché il fatto non sussiste.
Nella sentenza si legge: “[…] il fatto che i fondi derivanti dalla gestione dei terreni in oggetto non siano transitati nelle casse del Comune di Pignataro Maggiore, non appare essere in contrasto né con gli accordi siglati tra l’Acli Terra e l’ente comunale né con gli stessi scopi di utilità sociale cui la gestione stessa dei fondi da parte dell’Acli Terra, voluta dall’Agenzia del Demanio, era funzionale. Ne consegue che, pur emergendo dalle intercettazioni e da parte della documentazione in atti una gestione a dir poco disinvolta dei terreni confiscati alla mafia, non può dirsi raggiunta la prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, che suscitano i fatti di cui all’imputazione[…]”.
Il diretto interessato, Gaetano Manna, ha così comunicato la notizia alla nostra redazione:
sarei onorato della pubblicazione della Sentenza, considerato quello scritto precedentemente su Caleno24ore, prima di ringraziare l’avv. Carlo De Stavola e l’intero Studio Legale per il lavoro svolto.
Ritengo che i Suoi lettori devono conoscere anche i motivi della sentenza, a Lei nota, considerato che questa incresciosa vicenda ha tenuto sospeso per circa 10 anni i cittadini di Pignataro e Teano che, con la scellerata scelta dei suoi Amministratori e dirigenti, di revocare i terreni a Acli Terra, oggi abbandonati insieme alle strutture create e finite, costate oltre 800.000,00 euro ( Teano: Isola Ecologica, I° lotto Campo Sportivo. Pignataro: Edificio vendita prodotti tipici e Campo Sperimentale Agricolo) con la perdita di lavoro per 25 famiglie.
La parola fine avverrà solo, con una sentenza civile ai danni delle Amministrazioni
Rimetto con preghiera di pubblicazione le ultime TRE pagine, dei motivi della Sentenza, che una attenta lettura dei Suoi lettori farà comprendere la FUNZIONALITA’ del progetto interrotto (LO SCRIVE IL TRIBUNALE) non esistendo nessuna revoca da parte del DEMANIO e da parte delle Amministrazioni.
Grazie dell’ospitalità, l’occasione è gradita per porgere i più cordiali saluti
Gaetano Manna
Presidente Acli Terra Campania per la legalità
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