PIGNATARO MAGGIORE/TORINO – “Parteciperò alla manifestazione dell’8 dicembre 2018 a Torino per sottolineare che la battaglia no-Tav e quella dei cittadini della Terra dei fuochi contro gli impianti dei rifiuti sono la stessa cosa”. Lo sottolinea in una nota il giornalista professionista Enzo Palmesano, vittima di reato di tipo mafioso in una famigerata città della provincia di Caserta, Pignataro Maggiore, conosciuta quale “Svizzera dei clan” e base dei “corleonesi” in Campania. Enzo Palmesano fu cacciato dal quotidiano locale “Corriere di Caserta” – testata con la quale collaborava con inchieste sulle cosche camorristico-mafiose – a seguito della richiesta (prontamente accolta) del boss Vincenzo Lubrano, consuocero del capoclan di Marano di Napoli, Lorenzo Nuvoletta, e alleato di Totò Riina.
“Il grido no-Tav di Torino e quello ‘Basta impianti’ della Terra dei fuochi – conclude Enzo Palmesano – devono unirsi in un unico, grande fronte di lotta nazionale. Lancio quindi un appello affinché le vittime della Terra dei fuochi facciano sentire la loro voce e, se possibile, partecipino alla manifestazione torinese dell’8 dicembre prossimo. Non possiamo lasciarli soli, non dobbiamo sentirci soli”.
red. cro.