Giovedì 20 dicembre: Ivan e Cristiano in “Sala d’attesa” per la regia di Pino L’Abbate, al Teatro Nuovo di Napoli

Giovedì 20 dicembre: Ivan e Cristiano in “Sala d’attesa” per la regia di Pino L’Abbate, al Teatro Nuovo di Napoli

NAPOLI – Saranno in scena al Teatro Nuovo di Napoli, da giovedì 20 dicembre 2018 alle ore 21.00 (in replica fino a sabato 22 dicembre) Ivan e Cristiano con lo spettacolo Sala d’attesa, scritto da Ivan Fedele e Cristiano Di Maio e diretto da Pino L’Abbate, che racconta la storia di due personaggi opposti in attesa di un ‘sogno’.

L’allestimento scenico, presentato da Best Live, è a cura degli studenti di Extralab dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, condotto dal Professor Rino Squillante, la voce off è di Ilaria Scarano, le musiche originali di Gianpaolo Ferrigno e Antonio Ottaviano, i costumi di Mattia Sartoria.

La vicenda si svolge nella sala d’attesa di un’importante azienda, la “Dream Agency” che produce giovani artisti. Qui s’incontrano Giulio (Cristiano Di Maio) e Camillo (Ivan Fedele), rispettivamente un poeta e uno sceneggiatore, due anime solitarie, due caratteri differenti, quasi agli antipodi, ma accomunati da un grande senso di solitudine.

I due protagonisti attendono in una sorta di “acquario”, sospesi nel tempo e nello spazio, il fantomatico Dott. Raggi, un produttore che potrebbe cambiare loro la vita.

“Come in Aspettando Godot di Beckett (testo cui i due autori si ispirano) – si legge in una nota del regista – l’attesa diventa un pretesto per mettere a nudo le anime dei protagonisti, per scavare in quella umanità che ha bisogno di essere riportata a galla. La sala d’attesa diventa, dunque, un non luogo sospeso”.

I due malcapitati, da una primigenia timidezza e diffidenza, con evidenti, pur anche sfumate, tracce di schizofrenia, passano a una confidenza sempre maggiore, scoprendosi a parlare di sogni, incertezze, illusioni, delusioni, fino a confessarsi manie e preoccupanti linee d’ombra della propria lacerata personalità.

Camillo e Giulio si ritrovano a dar vita a conversazioni dai temi sempre più ruvidi, in maniera lieve, con battute e sprazzi di stralunata comicità. Tra una partita di sottomuro con le monetine e il ricordo di un’infanzia segnata dal dolore, tra “merende Kolossal” e la preoccupazione per un futuro ricco di incertezze, arriveranno all’incontro finale con il produttore.

Due personaggi strampalati, nati dalla scrittura e dalla presenza scenica di Ivan e Cristiano, che mantengono il tema degli opposti, e che a proposito commentano: “Era arrivato per noi il momento di rappresentare questo spettacolo, e abbiamo scelto un luogo storico come il Teatro Nuovo di Napoli. Veniamo dal mondo del teatro e Sala d’attesa rappresenta, per noi, l’esigenza di sperimentare e trovare nuovi stimoli”.

C.S.

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