PIGNATARO M. – Dopo tanta attesa, domani (16 ottobre) finalmente sarà ascoltato come test dell’accusa il pentito Giuseppe Pettrone – alias “Uccello” -, uno dei testimoni chiave del procedimento ribattezzato “Caleno”. Alle 11.30 nell’aula numero 24, nell’ambito del processo in svolgimento presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il collaboratore di giustizia sarà interrogato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli (i titolari dell’inchiesta sono i sostituti Giovanni Conzo e Liana Esposito), davanti alla seconda sezione della Corte d’Assise, presieduta dalla dottoressa Maria Alaia (giudice a latere dottoressa Eleonora Pacchiarini). Le dichiarazioni di Pettrone – che è anche tra le persone alla sbarra –, come detto, rappresentano una delle colonne portanti delle accuse che la Procura ha formulato nei confronti degli imputati (il boss Raffaele Ligato, i figli Pietro e Antonio, Primo Letizia, Michele Lettieri, Maurizio Mauro e Pietro Mercone), poiché ha svolto un ruolo apicale sia nel clan Piccolo (detto dei “quaqquaroni”) che – soprattutto – in quello dei Lubrano – Ligato. Dopo essere stato escusso dai pm antimafia, l’ex plenipotenziario di Pietro Ligato sarà controinterrogato dal collegio difensivo – composto, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Di Micco, Luciano Polizzi, Angelo Raucci, Mariano Omarto, Alessandro Barbieri, Giuseppe Romano, Carlo De Stavola, Nicola Filippelli, Emilio Martino.
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