“Lampiata e Sant’Antuono” con il “cippo” accesso dal Sindaco Russo, un ‘caloroso successo’ con salsiccia, pane cuotto, vino e tammurriata

“Lampiata e Sant’Antuono” con il “cippo” accesso dal Sindaco Russo, un ‘caloroso successo’ con salsiccia, pane cuotto, vino e tammurriata

VITULAZIO – Grande successo ieri sera in Piazza “Vitulatini nel Mondo” per la tradizionale “Lampiata e Sant’Antuono”, organizzata dall’Amministrazione Comunale di Vitulazio, retta dal Sindaco Raffaele Russo, in collaborazione con le associazioni “Sport & Vita”, “Pro Loco Vitulatina” e “Vitulazio Ieri e Oggi”. Parecchie persone hanno partecipato all’evento, cominciato alle ore 19,00 con la preparazione del “cippo di Sant’Antuono” a cura degli agricoltori locali Pierino Carusone e Giovanni Del Bene, per poi passare all’accensione del falò da parte del Sindaco Russo, fino alla degustazione dei prodotti tipici locali di stagione, come il “pane cuotto” con broccoli e fagioli preparato da Secondino Cafaro, la salsiccia di maiale “abbrustolita” sulla brace del falò e tanto vino paesano.

All’evento, organizzato dal Comune di Vitulazio, con apposita deliberazione di Giunta Comunale, ha partecipato anche la “tammurriata” con tanto zampogne del Gruppo Popolare Arianova della vicina Pignataro Maggiore che ha allietato la serata con numerosi canti della tradizione locale. In merito all’ottima riuscita di questo evento a costo zero, è intervenuto l’Assessore agli Eventi del Comune di Vitulazio, Tommaso Scialdone, dichiarando: “Ieri sera si è svolta la tradizionale “Lampiata e Sant’Antuono”. Un clima bello, un’atmosfera speciale. Riuniti intorno alla grande fiamma, grazie al gran lavoro di Pierino Carusone, con un piatto caldo e squisito di “pane cuotto” cucinato da Secondino Cafaro, un bicchiere di Vino e l’Orazione a Sant’Antuono suonata e cantata da Lucio e Giacomo. Grazie a chi ha partecipato e soprattutto a chi volontariamente si è impegnato per la bellissima serata!”. Ricordiamo che questa manifestazione è stata organizzata nel rispetto di una antichissima tradizione contadina che vedeva acceso in ogni azienda agricola un falò intorno al quale si riunivano tutti gli abitanti della masseria o della contrada i quali, dopo i riti propiziatori finalizzati alla purificazione con il fuoco delle campagne da tutti gli spiriti malefici e dalle cose negative appartenute all’anno appena trascorso con la speranza che l’anno nuovo fosse migliore del vecchio, approfittando dell’enorme quantità di brace disponibile, arrostivano salsicce e carni di maiale, che accompagnavano con pane appena sfornato ed annaffiavano con vino d’uva della propria cantina…

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