VITULAZIO – Lo scorso giovedì (24-01-2019), presso il Salone della Cerimonie della Prefettura di Caserta, si svolse la toccante cerimonia di consegna delle medaglie d’onore, conferite dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in memoria dei cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e ai familiari dei deceduti nell’ultimo conflitto mondiale. In particolare, nel corso della cerimonia, presieduta dal Prefetto di Caserta dr. Raffaele Ruberto, tale riconoscimento fu conferito alla memoria di Giovanni Zacchia, nato a Vitulazio il 19-04-1901 e deceduto a Monaco di Baviera (Germania) il 07-02-1944, appartenente alla Guardia di Finanza e deportato in terra germanica. Alla cerimonia, presieduta in ricordo di Giovanni Zacchia, erano presenti i Sindaci di Vitulazio, Pastorano e Santa Maria La Fossa, nelle persone di Raffaele Russo, Vincenzo Russo e Antonio Papa. Il Prefetto, infatti, consegnò la medaglia d’onore in memoria del finanziere Giovanni Zacchia alle due figlie ultraottantenni, le signore Rosina e Carmelina Zacchia, residenti nelle cittadine di Pastorano e Santa Maria La Fossa.
Dopo quella taccante cerimonia, abbiamo cercato di ricostruire la storia di Giovanni Zacchia che nasce a Vitulazio il 19-04-1901 da Francesco Zacchia e Russo Vincenzina ed il 20-02-1920 si arruola nella Guardia di Finanza. Prende in moglie la signora Maria Gaetana Di Bernardo da Pastorano e dalla quale riceve sei figlie: Zacchia Maria, Zacchia Rosina, Zacchia Francesca, Zacchia Teresa, Zacchia Carmelina e Zacchia Antonietta. Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale, il finanziere Zacchia, in servizio presso il Comando Legione di Napoli della Guardia di Finanza, malgrado ammalato di malaria e più volte ricoverato presso gli Ospedali Militari, venne impegnato a difesa del porto partenopeo e della costa tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata. Fin qui le informazioni sul Zacchia sono sicure e confermate sia dal foglio matricolare in seno al Distretto Militare di Caserta e che dai documenti in possesso del Comado Generale della Guardia di Finanza. Infatti, all’indomani dell’armistizio firmato nel settembre del 1943, con l’Italia allo sbando, la Guardia di Finanza non si smobilitò del tutto e su ordine del Capo del Governo, il Generale Badoglio, una buona parte dei finanzieri rimasero nelle sedi di servizio e continuarono a disimpegnare i loro compiti, soprattutto al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche se per gli eventi bellici si fossero trovati in zone controllate dal nemico.
Del finanziere Zacchia, fino a qualche anno fa, si sapeva soltanto che era stato fatto prigioniero di guerra dai tedeschi, deportato in Germania e dichiarato disperso il 17-05-1947. Le figlie di Zacchia, per oltre 70 anni, non hanno mai smesso di cercare notizie sulla tragica sorte del proprio genitore e che non aveva fatto più ritorno a casa a causa della guerra. Infatti, dopo circa 70 anni di ricerche, le figlie del Zacchia e con l’aiuto dei nipoti, riuscirono ad avere delle notizie certe sull’ubicazione della tomba in cui era stato seppellito il proprio genitore e che per lo Stato Italiano era stato dichiarato “disperso in guerra”. Senza indugio, fu subito inviato un amico di famiglia a fare una verifica presso il Cimitero Militare Italiano “Waldfriedhof” di Monaco di Baviera e, difatti, soltanto nel 2015, presso il citato mausoleo militare tedesco, gestito dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, veniva trovata la tomba del finanziere vitulatino Giovanni Zacchia che quasi certamente, dopo la deportazione in Germina, era stato imprigionato nel vicino campo concentramento di Dachau e dove i prigionieri venivano obbligati ai lavori forzati. Dalla modesta lapide da dove si legge il nome di Giovanni Zacchia e posta in mezzo alle tante altre migliaia, presenti nel cimitero militare di Monaco di Baviera, emerge che lo stesso sia morto in data 07-02-1944. Ecco la video-storia sul finanziere Giovanni Zacchia: