PIGNATARO M. – La notizia che i carabinieri di Pignataro Maggiore hanno denunciato in stato di libertà per detenzione e vendita di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione, il legale rappresentante della cooperativa sociale che gestisce i beni confiscati del “clan Nuvoletta” nel comune dell’Agro caleno ha scatenato le prime reazioni. La diretta interessata, la cooperativa sociale Apeiron, attraverso un comunicato stampa pubblicato dallo stesso Emiliano Sanges, ha voluto dare una propria versione dell’accaduto: “In queste ore sono state diffuse notizie inesatte riguardo una vicenda che ci ha coinvolto nella giornata di ieri e che ha portato alla chiusura dei locali del centro cottura pasti del bene “100 moggi”. Questa nota intende chiarire la situazione: nella giornata di ieri abbiamo ricevuto un controllo dei Carabinieri del NAS i quali hanno evidenziato la necessità di alcuni adempimenti tecnici obbligatori a cui già stavamo provando a dare risposta. A seguito di questa constatazione i Nas hanno ritenuto opportuno chiudere i locali del centro cottura pasti al fine di porre rimedio alle questioni evidenziate. È completamente errata la notizia diffusa su un’eventuale indagine aperta a carico del presidente della cooperativa, nessuno è indagato. Ugualmente infondate sono le notizie su malori in quanto nessuno si è sentito male dopo aver consumato i nostri pasti. Ci assumiamo la responsabilità di non aver dato risposta immediata alle questioni che ci vengono contestate e respingiamo al mittente qualsiasi volontà di screditare la cooperativa e la qualità della dei prodotti da noi somministrati. Il nostro servizio è indirizzato a bambini delle scuole, ad anziani accolti in casa di cura, ad altre attività che riguardano le persone pertanto per noi la qualità dei prodotti e rispetto delle persone restano la bussola per la nostra azione quotidiana. Ci impegneremo in tutte le sedi per riconoscere le nostre responsabilità, porne rimedio ed eviteremo che si getti di discredito sul nostro lavoro quotidiano. Le nostre attività non sono sospese. Il servizio mensa prosegue, vista la rinnovata fiducia che ci hanno concesso le strutture a cui prestiamo il servizio, e saranno pertanto espletate dalla cooperativa presso altri centri cottura pasti. Già sono partiti i lavori di adeguamento e puntiamo a riaprire i locali del centro cottura pasti nell’arco di dieci giorni”.
Da tutto quanto accaduto in queste ore, invece, ha voluto prendere le distanze il sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca. Attraverso un post sulla sua pagina Facebook ufficiale ha sottolineato: “Alcune precisazioni circa le notizie apparse oggi sui siti on line: 1) Il sequestro non riguarda la mensa scolastica del comune di Pignataro Maggiore ma un centro di cottura privato di una associazione che opera in strutture che insistono sul territorio del nostro comune;2) Il centro di cottura raggiunto dal provvedimento di sequestro non serve pasti ai ragazzi delle scuole di Pignataro Maggiore”.
Red.