NAPOLI – Tutto pronto per l’assemblea nazionale dei movimenti, dei comitati e delle realtà di base prevista per domenica mattina a Napoli, nella storica cornice del Maschio Angioino dalle 10:00 alle 20:00.
Un incontro importante, tappa decisiva nel percorso verso la Marcia per il Clima e contro le Grandi Opere Inutili in agenda per il 23 marzo a Roma
“Siamo ancora in tempo” lo slogan della mobilitazione, un riferimento esplicito al Global Warming, il riscaldamento globale per cui scienziati e analisti hanno lanciato l’allarme, evidenziandone i potenziali devastanti effetti sull’ambiente e la stessa vita umana sulla Terra. Ma anche un appello alle forze sociali che negli anni hanno organizzato, quasi sempre in piena autonomia, la resistenza alla devastazione ambientale nel nome del profitto. Insomma, un invito ad accettare una nuova, decisiva, quanto impegnativa sfida.
Domenica esperienze note come i NoTav e i NoTap si confronteranno con realtà meno note ma che hanno in comune l’aver sviluppato negli ultimi anni sui territori reti e connessioni sociali che sono andate ben aldilà della mera contestazione a progetti ritenuti inutili, arrivando a elaborare una alternativa visione di sviluppo e organizzazione della vita associata.
Dapprima scagliatisi contro la corruzione e la malagestione, come avvenuto nel lungo ciclo di lotte attorno alla filiera dei rifiuti che per anni ha scosso la Campania, i movimenti hanno espresso un tratto comune nella critica verso il modello economico estrattivista che della espropriazione di risorse e dei beni comuni ha fatto l’ultima frontiera della realizzazione di profitto.
Dal movimento NoGas al Comitato per l’Agro Caleno, fino ad arrivare alle odierne insorgenze contro l’osceno proliferare di inutili impianti, il territorio casertano è stato uno dei grandi laboratori di resistenza e autorganizzazione popolare che ha avuto il suo epicentro proprio nell’Agro caleno, da dove delegazioni di attivisti hanno già confermato la partecipazione, nell’ottica di non far mancare il proprio contributo a questa battaglia cruciale per il destino di tutti.
La tappa napoletana, che é solo l’ultima in ordine temporale, cercherà, nelle parole dei promotori, di fornire uno sguardo da Sud sulle tematiche sopra citate, non tanto per “contrapporre un ipotetico Sud sottosviluppato ad un generico Nord a capitalismo avanzato […]” quanto per “leggere i dispositivi di potere tramite i quali il connubio di grandi imprenditori, ecomafie e politica ha prodotto subordinazione del lavoro e sottrazione selvaggia delle risorse”.
C’è da aspettarsi, dunque, ampia partecipazione per quello che si preannuncia il possibile inizio di una nuova stagione di lotte sociali.
Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)