Martedì 2 aprile: Gea Martire, Chiara Baffi, Fulvio Cauteruccio e Francesco Roccasecca in “Ferdinando” di Annibale Ruccello

Martedì 2 aprile: Gea Martire, Chiara Baffi, Fulvio Cauteruccio e Francesco Roccasecca in “Ferdinando” di Annibale Ruccello

CASERTA – Martedì 2 aprile 2019, ore 20.45

Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta

info 0823444051

 

Teatro Segreto

presenta

 

Ferdinando

di Annibale Ruccello

 

con

Gea Martire, Donna Clotilde

Chiara Baffi, Gesualda

Fulvio Cauteruccio, Don Catellino

Francesco Roccasecca, Ferdinando

 

costumi Carlo Poggioli,

scenografia Luigi Ferrigno

consulenza musicale Marco Betta,

progetto luci Nadia Baldi

 

aiuto regia Rossella Pugliese,

organizzazione Sabrina Codato

foto in videoproiezione Davide Scognamiglio

 

regia Nadia Baldi

 

Martedì 2 aprile alle ore 18.00, sempre al Teatro Comunale, Gea Martire, Chiara Baffi, Fulvio Cauteruccio e Francesco Roccasecca, saranno ospiti del ciclo di incontri “Salotto a Teatro”, condotti dalla giornalista Maria Beatrice Crisci.

Nadia Baldi firma la regia di Ferdinando, il testo forse più famoso di Annibale Ruccello, andato in scena per la prima volta il 28 febbraio 1986. L’opera ha vinto due premi IDI: uno nel 1985 come testo teatrale, il secondo nel 1986 come miglior messinscena.

Donna Clotilde (Gea Martire), baronessa borbonica, si è rifugiata in una villa della zona vesuviana, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia.

È con lei una cugina povera, Gesualda (Chiara Baffi), che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera. I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don Catellino (Fulvio Cauteruccio), un prete coinvolto in intrallazzi politici. Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva Ferdinando (Francesco Roccasecca), un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza “morbosa e strisciante”.

Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità e a spingere un intreccio apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado.

Ferdinando contiene notevoli elementi espressivi per una realizzazione teatrale delle emozioni umane specchiandosi nella tagliente forza di una storia che attraverso il teatro ruoti intorno al disvelamento di una serie di segreti. Ferdinando si concentra su quello che è forse il più insondabile mistero: la mente umana.

Nasce così in me l’esigenza di indagare il possibile e impossibile mondo creativo che le donne sanno attuare quando i freni inibitori e culturali non hanno più il loro potere censurante.

Tutti i personaggi in una prima fase si presenteranno nel loro quotidiano per poi disvelare geniali strategie e stupefacenti mondi interiori.

Lo spettacolo si incentrerà su  un’indagine minuziosa, sul cogliere le sottigliezze dei gesti, degli sguardi, dei corpi in agguato.

Racconterà la singolare dinamica attraverso la quale gli oggetti divengono padroni dei luoghi, mentre le fantasie interiori dei personaggi diventano padroni della loro esistenza fino a spingerla verso una dimensione surreale, comica, drammatica e imprevedibile: esiste sempre una connessione tra noi e i luoghi, tra noi e gli oggetti, tra noi e la memoria.

Le follie e gli incroci amorosi contenuti nella trama emergeranno come elementi contemporanei e modernissimi che da sempre regolano la potenza dei sogni e degli affetti presenti nella storia dell’umanità.

Ferdinando mette in luce le connessioni esistenziali fra dramma e malinconia, comicità e solitudine, sottolineando tali contrasti attraverso un uso di una messinscena che mira a svelare gli opposti sentimentali disseminati in tutte le esistenze.”

 

Nadia Baldi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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