PIGNATARO MAGGIORE – Angelo Sabino (noto a Pignataro Maggiore come “Caur’ e cuott'”) resta in carcere. Lo ha deciso la prima sezione penale della Corte di Cassazione che con sentenza numero 15100/2019 ha dichiarato inammissibile il ricorso e ha condannato Angelo Sabino al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di tremila Euro alla Cassa delle ammende. Pubblichiamo a corredo di questo nostro articolo la citata sentenza della Corte di Cassazione. Nel documento si ricorda, tra l’altro, che “con ordinanza del 28.5.2018, il Tribunale di Napoli, adito ai sensi dell’art. 309 cod. proc. pen., confermava la misura della custodia cautelare in carcere disposta dal Giudice per le indagini preliminari del medesimo Tribunale, con ordinanza del 2.5.2018, nei confronti di Angelo Sabino, sia per il delitto di partecipazione all’associazione di tipo mafioso denominata clan Lubrano-Ligato, sia per alcuni delitti di estorsione in danno degli imprenditori commerciali Giuseppe Marrandino, Domenico Santoro, Angelo Russo, Gennaro De Rosa. Sulla base delle dichiarazioni di costoro e di quelle del collaboratore di giustizia Pettrone Giuseppe, nonché avvalendosi di intercettazioni di conversazioni, il Tribunale affermava la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza”.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it