VITULAZIO – “L’odore acre del bitume inonderà Vitulazio e farà cambiare traiettoria anche agli uccelli migratori”. Ci ha colpito molto la citata frase estratta dalla nota diramata domenica scorsa dal Consigliere Comunale di minoranza Antonio Scialdone. In merito a questa inconsueta e silente faccenda, che fino ad oggi è stata sminuita da una buona parte degli amministratori comunali e sottovalutata dal mondo politico e sociale paesano, come è nostra consuetudine, abbiamo deciso di compiere un’inchiesta giornalista e siamo partititi proprio dallo “Sportello Unico delle Attività Produttive” del Comune di Vitulazio (in sigla SUAP), di cui è responsabile l’Architetto Enzo D’Amaro (nominato dal Sindaco Raffaele Russo – con Decreto n. 2 del 24-01-2019 – quale Responsabile dell’Area V Lavori Pubblici e Manutenzioni – incluso lo Sportello SUAP – e distaccato dal Comune di Carinola). Infatti, come è noto lo Sportello Unico per le Attività Produttive è un servizio a disposizione dei cittadini e con il quale gli imprenditori possono presentare domande, dichiarazioni, segnalazioni o comunicazioni relativi a procedimenti di localizzazione, realizzazione, trasformazione, ristrutturazione o riconversione, ampliamento o trasferimento, cessazione o riattivazione di attività produttive o di prestazione di servizi, e del loro esercizio. Ed infatti, presso lo Sportello SUAP del Comune di Vitulazio (catalogato a livello nazionale con il n. 7208), in data 27 Marzo 2019, ovvero 71 giorni fa, perveniva una “richiesta AUA, ai sensi del DPR n.59/2013 e smi, per un’attività di Messa in riserva (R13) di rifiuti speciali non pericolosi di natura lapidea, ai sensi dell’art.216 del Dlgs 152/06 e smi, di annesso scarico acque meteoriche ed emissioni in atmosfera di polveri diffuse di natura lapidea”. A proporre la citata istanza allo Sportello SUAP del Comune di Vitulazio, con protocollo n. 0011567 del 27-03-2019, risulta essere la società “Nicchiniello Ambiente S.r.l.”, con sede in Vitulazio sulla Strada Provinciale Capua – Vitulazio, ed in specifico in località Piglialarmi.
Entrando nello specifico dell’istanza inoltrata lo scorso mese di marzo al Comune di Vitulazio dalla predetta società, testualmente leggiamo: “richiesta AUA, ai sensi del DPR n.59/2013 e smi”, cioè l’Autorizzazione Unica Ambientale (in sigla AUA) e che risulta essere un permesso introdotto dal D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59 (in vigore dal 13 giugno 2013) per semplificare gli adempimenti amministrativi ambientali, e viene rilasciato dallo Sportello Unico per le Attività Produttive. In particolare questo unico provvedimento autorizzativo è di competenza della Provincia di Caserta e comprende vari titoli abilitativi in materia ambientale, che in passato le imprese dovevano chiedere e ottenere separatamente a vari enti o istituzioni (Clicca qui per consultare il sito dedicato della Provincia di Caserta). Infatti, l’Autorizzazione Unica Ambientale viene rilasciata dalla Provincia che poi trasmette l’autorizzazione allo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune, ma in casi più complessi la stessa SUAP deve obbligatoriamente indire la Conferenza di Servizi (L’intera procedura dell’AUA è spiegata dettagliatamente cliccando qui). Ritornando alla faccenda vitulatina, ed in particolare all’istanza inoltrata dalla società “Nicchiniello Ambiente S.r.l.”, con la quale viene richiesta l’Autorizzazione Unica Ambientale per “un’attività di Messa in riserva (R13) di rifiuti speciali non pericolosi di natura lapidea”, spieghiamo che la messa in riserva dei rifiuti viene definita dall’articolo 183 del dal Testo Unico Ambientale come una tipologia di stoccaggio di rifiuti espressamente finalizzata al recupero: “stoccaggio: le attività di smaltimento consistenti nelle operazioni di deposito preliminare di rifiuti di cui al punto D15 dell’allegato B alla parte IV del presente decreto, nonché le attività di recupero consistenti nelle operazioni di messa in riserva di rifiuti di cui al punto R13 dell’allegato C alla medesima parte IV”, ove la voce R13 così la definisce: “messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12, escluso il deposito temporaneo prima della raccolta nel luogo in cui sono stati prodotti.” (La questione della “messa a riserva”, ovvero dello stoccaggio dei rifiuti R13 è spiegata dettagliatamente cliccando qui).
Invero, dalla richiesta di autorizzazione presente da 71 giorni presso l’Ufficio SUAP del Comune di Vitulazio, abbiamo compreso che si tratta di un sito di “stoccaggio/deposito” di rifiuti speciali non pericolosi e di natura lapidea in generale, ovvero di “pietra” o inerti in generale, e sui quali nelle prossime ore saremo più chiari e dettagliati, ma dalla citata istanza leggiamo “ai sensi dell’art.216 del Dlgs 152/06 e smi” (Decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 – Norme in materia ambientale – Clicca qui per consultarlo). Infatti, l’articolo 216 del citato Decreto disciplina le “Operazioni di recupero” dei rifiuti e dal quale si legge: “A condizione che siano rispettate le norme tecniche e le prescrizioni specifiche di cui all’articolo 214, commi 1, 2 e 3, l’esercizio delle operazioni di recupero dei rifiuti può essere intrapreso decorsi novanta giorni dalla comunicazione di inizio di attività alla provincia territorialmente competente…”. Ed ancora, sempre dalla citata ed unica istanza di autorizzazione inoltrata, sia presso il SUAP del Comune che all’AUA della Provincia, dalla ditta “Nicchiniello Ambiente S.r.l.”, con sede in località Piglialarmi, si richiede anche di essere autorizzati “all’annesso scarico acque meteoriche ed emissioni in atmosfera di polveri diffuse di natura lapidea”. A questo punto, considerato che questa richiesta di autorizzazione è presente dal lontano 27 Marzo, ovvero da ben 71 giorni, presso gli uffici del Comune di Vitulazio ed in quelli della Provincia di Caserta, oltre a meravigliarci del solito “cadere dalle nuvole” o della classica risposta alla “Ponzio Pilato” di alcuni che continuano a ribadire che non sanno niente della faccenda, ora che ci risulta tutto un po’ più chiaro di prima, ed in attesa di avere qualche dato certo alla mano, ci chiediamo quali tipi di rifiuti “speciali non pericolosi” che genericamente vengono definiti di natura “lapidea” verranno stoccati (depositati) presso quest’impianto che sarà ubicato nella struttura che in passato ospitava il tabacchificio. Ed ancora, in che modo verranno ritualizzati questi rifiuti speciali: nella medesima struttura di stoccaggio ubicata in località Piglialarmi o rimessi di nuovo sui camion e ritrasportati in un’altra struttura adibita al recupero di questi rifiuti di natura lapidea e che, a nostro avviso, visto le origini “liternesi” di questa società da poco costituita “sotto” delle altre ditte specializzate, potrebbero essere riutilizzati per la realizzazione di materiale bituminoso ed utilizzato come asfalto per rifare il manto stradale su buona parte del tratto autostradale del centro-sud Italia? Potrebbe anche capitare che i camion partono pieni di asfalto caldo da spargere lungo le strade e tornino indietro con i rifiuti provenienti dal disfacimento del manto stradale e poi riutilizzati per riprodurre altro materiale bituminoso…. ma per fare tutto, oltre allo spazio che in questo caso abbonda, ci vogliono anche autorizzazioni e macchinari speciali.