VITULAZIO – Come avevano annunciato nella prima parte della nostra inchiesta giornalistica, pubblicata lo scorso 6 giugno sulle pagine di Caleno24ore, siamo ritornati sulla questione della “Nicchiniello Ambiente Srl” e su quello che la neonata società vitulatina di origini “liternesi” vorrebbe realizzare in località Piglialarmi di Vitulazio, ed nello specifico nella vastissima area che una volta era di proprietà dello storico tabacchificio ubicato a ridosso della Strada Provinciale n. 146 (Capua-Vitulazio) e che ora, a seguito del fallimento e della successiva vendita all’asta, è diventata di proprietà di una società con sede in Villa Literno e che sua volta l’ha ceduta in affitto ad un’altra e nuova compagine societaria facente capo al medesimo nucleo familiare. Difatti, la “Nicchiniello Ambiente Srl” è l’affittuaria di una buona parte dell’ex tabacchificio di Vitulazio, oggi di proprietà della società C.G.N. Srl, entrambe riconducili alla famiglia Nicchiniello di Villa Literno, titolare di importanti aziende operanti in ambito nazionale in termini di costruzioni e pavimentazioni stradali con la posa di asfalti e bitumi. La “Nicchiniello Ambiente Srl” ha intenzione di realizzare un’attività di messa in riserva (R13) di rifiuti speciali non pericolosi di natura lapidea, ai sensi del Dlg. 156/06 e smi, di annesso scarico di acque meteoriche ed emissioni in atmosfera di polveri diffuse ed il tutto dovrà essere “permesso” attraverso un’Autorizzazione Unica Ambientale (in sigla AUA) avanzata, tramite un voluminoso carteggio multimediale, lo scorso 27 Marzo presso lo Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune di Vitulazio (in sigla SUAP), di cui è responsabile l’Architetto Enzo D’Amaro. Inoltre, anche in considerazione dei vistosi e celeri lavori di ristrutturazione di cui è oggetto l’intera area (capannone e spiazzi esterni), rammentiamo che in data 25-02-2019, la società proprietaria dell’intera area ha presentato presso l’Ufficio Tecnico Comunale, retto dall’Architetto Socci, una segnalazione certificata di inizio attività per dei lavori (in sigla SCIA). Il lotto in questione che una volta ospitava un tabacchificio, secondo il vigente Piano Regolare Generale del Comune di Vitulazio, approvato nel lontano 1999, rientra nella zona classificata D3 ovvero per “Insediamenti Produttivi – Artigianato e Piccole Industrie).
Prima di entrare nel merito della complessa faccenda e con documenti certi alla mano, cosi come spiegato in un nostro precedente articolo sulla questione della “Nicchiniello Ambiente Srl”, ricordiamo che la cosiddetta “messa in riserva (R13) di rifiuti speciali non pericolosi”, vuol significare lo stoccaggio (deposito) finalizzato al recupero di rifiuti. Entrando nel merito della tipologia dei rifiuti che saranno stoccati (ai fini del recupero) sull’ampia piattaforma realizzata nel piazzale di circa 9000 metri quadrati (pavimentato con calcestruzzo industriale) e ubicato ad un lato del capannone dell’ex tabacchificio, possiamo dire in modo certo ed ufficiale che si tratta di due tipologie di rifiuti, ed in specifico quelli che per la normativa vengono classificati con il codice CER 7.1 e 7.6 (Codice Europeo del Rifiuto – Direttiva 75/442/CEE), ovverosia: rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto ed i rifiuti costituiti in conglomerato bituminoso e frammenti di piattelli per il tiro a volo. Per essere ancora più precisi, in merito alla tipologia di materiali che la “Nicchiniello Ambiente Srl” vuole stoccare in località Piglialarmi, vi elenchiamo in dettaglio i vari Codici CER riportati nella richiesta di autorizzazione avanzata presso lo Sportello SUAP del Comune di Vitulazio e con la rispettiva descrizione dei rifiuti che verranno “depositati” in detta area: per la tipologia 7.6 (170302: miscele bituminose; 200301: rifiuti urbani non differenziati) e per la tipologia 7.1 (101311: rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento non contenenti sostanze pericolose; 170101: cemento; 170102: mattoni; 170802: materiali da costruzione a base di gesso non contaminati da sostanze pericolose; 170107: miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche non contenenti sostanze pericolose; 170904: rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione non contenenti sostanze pericolose; 200301: rifiuti urbani non differenziati; 170103: mattonelle e ceramiche).
Dopo aver esaminato nel dettaglio la tipologia di rifiuto che la “Nicchiniello Ambiente S.r.l.” vuole stoccare ai fini del recupero presso l’impianto vitulatino di località Piglialarmi, è importante anche entrare nel merito dei considerevoli quantitativi di rifiuti che verranno “depositati” in esso e che sono soggetti ad una specifica autorizzazione rilasciata in base al Decreto n. 186 del 2006 avente ad oggetto “Regolamento recante modifiche al decreto ministeriale 5 febbraio 1998 «Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero…” che, per l’impianto in questione, prevede una capienza massima di 165mila tonnellate annue di rifiuti da poter stoccare senza alcuna suddivisione del quantitativo tra le varie tipologie di rifiuti autorizzati e quindi potrà anche capitare che venga stoccato soltanto un’unica tipologia di materiale, come i rifiuti urbani non differenziati o quelli bituminosi.
Infatti, all’esterno dell’ex tabacchificio di località Piglialarmi verranno realizzate due distinte aree per la messa in riserva dei su-elencati materiali e suddivide per entrambe le tipologie di rifiuto (CER 7.1 e 7.6) e che avverrà in cumuli di tre metri di altezza a forma di tronco piramidale e posti sul piazzale esterno. In particolare, per l’area di stoccaggio dei cumuli di rifiuti del tipo 7.6. (miscele bituminose e rifiuti urbani non differenziati), che sarà di circa 5.500 metri quadrati, cosi come si deduce dell’incartamento che la stessa società ha prodotto ai fini dell’autorizzatone ambientale, è previsto uno stoccaggio istantaneo di 19422 tonnellate che moltiplicate per gli annunciati 5/6 svuotamenti annuali del piazzale, avremmo circa 97870 tonnellate all’anno. Invece la seconda area di stoccaggio, quella con i cumuli di rifiuti del tipo 7.1 (materiali compositi a base di cemento, mattoni, gesso, mattonelle, ceramiche, rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione e rifiuti urbani non differenziati), sarà di circa 1320 metri quadrati ed in essa è prevista uno stoccaggio istantaneo di 4078 tonnellate che moltiplicate per gli annunciati 7/10 svuotamenti annuali del piazzale, avremmo circa 40000 tonnellate all’anno. Il tutto è spiegato anche graficamente, attraverso le tabelle che vi alleghiamo a margine del presente articolo.
A questo punto è chiaro che l’impianto che la “Nicchiniello Ambiente Srl” vuole realizzare a Vitulazio tratterà a regime qualcosa come 140mila tonnellate annue di rifiuti, di cui circa 100 mila di rifiuti urbani indifferenziati e bituminosi e altri 50 mila formati da inerti, lapidei, misti dell’attività di costruzione e demolizione ed ancora rifiuti urbani non differenziati. L’impianto in questione, cosi come è stato descritto nei vari carteggi presentati ai fini dell’Autorizzazione Unica Ambientale tratterà un’infinità di rifiuti, dalle plastiche, alle traversine delle rotaie delle ferrovie, ai fanghi provenienti dall’agricoltura e che potrebbero essere avviati al trattamento per produzione di energia elettrica.
Infine, tra i moltissimi carteggi, inoltrati in data 27 Marzo presso lo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Vitulazio da parte della società “Nicchiniello Ambiente Srl”, ai fini di ricevere l’Autorizzazione Unica Ambientale, tra le tante cose che non ancora sono chiare in merito a questa “sottaciuta faccenda” spunta una “relazione tecnica sull’utilizzazione dei rifiuti non pericolosi come combustibile o come altro mezzo per produrre energia secondo le norme tecniche e le prescrizioni…”, oltre ad alcune planimetrie riguardanti un’area da destinare ad impianto per le operazioni di recupero dei rifiuti (da R1 a R12) per il quale non è stata ancora chiesta una formale autorizzazione e che viene ben distinta da quella riservata alla sola messa in riserva dei suindicati rifiuti (R13), oltre ad un’altra planimetria riguardante l’installazione di “macchine produttive”.
Ad oggi, nonostante siano trascorsi ben 85 giorni da quel lontano 27 Marzo 2019, data in cui venne inoltrata dalla “Nicchiniello Ambiente Srl” una richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale presso l’ufficio SUAP del Comune di Vitulazio, continuiamo a percepire l’inconsueto e assordante silenzio su una delicata faccenda che riguarda circa 140mila tonnellate di rifiuti speciali che annualmente verranno stoccate sul territorio vitulatino. Tale questione, nonostante gli allarmanti quantitativi e le particolari tipologie di rifiuti interessate da questo impianto che si vuole realizzare in località Piglialarmi, ancora oggi continua ad essere sminuita e sottovalutata dal mondo politico e sociale vitulatino e che approfondiremo in un’ulteriore puntata della nostra inchiesta giornalistica… e nel contempo vi inviamo a leggere il nostro precedete articolo dal titolo “Richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale per lo “stoccaggio” (ai fini del recupero) di rifiuti speciali nell’ex Tabacchificio di Piglialarmi – clicca qui per consultarlo.
TABELLA RIFERITA AI QUANTITATIVI DI RIFIUTI PREVISTI
TABELLA RIFERITA ALLE TIPOLOGIE DI RIFIUTI PREVISTI
*Se avete correzioni, suggerimenti, commenti o volete rivelare informazioni su questa o altre notizie, potete scriverci a redazione@caleno24ore.it