PASTORANO – Nel pomeriggio del 20 giugno u.s. il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta ha individuato in località Torre Lupara del Comune di Pastorano (CE) un fabbricato rurale adibito a deposito di sigarette di contrabbando, sottoponendo a sequestro oltre 10,5 tonnellate di bionde e arrestando i 7 soggetti responsabili del traffico illecito.
Erano giorni che i Finanzieri stavano setacciando l’area agricola di Pastorano (CE) in cui – come emerso da attività di intelligence – i contrabbandieri napoletani avevano deciso di occultare in un deposito i carichi di sigarette provenienti dall’Est Europa, da smistare successivamente sul territorio campano in più partite. Infatti, dopo gli ultimi sequestri di diverse tonnellate di tabacchi lavorati esteri da parte delle Fiamme Gialle casertane nelle aree industriali di Teverola, Carinaro e Marcianise, i trafficanti napoletani avevano ritenuto di minimizzare il rischio di perdere ulteriori carichi stoccando le sigarette tra i pescheti delle campagne di Pastorano, in una zona poco presidiata dalle Forze di Polizia e lontana da occhi indiscreti.
Il Nucleo PEF di Caserta aveva, quindi, avviato da alcuni giorni un servizio di monitoraggio del territorio con diverse pattuglie “civetta” su strada per intercettare veicoli sospetti il cui pedinamento avrebbe potuto condurre alla scoperta del sito di stoccaggio delle sigarette di contrabbando.
La perseveranza e l’impegno dei Finanzieri sono stati premiati quando, nel pomeriggio del 20 giugno u.s., una pattuglia della Sezione Mobile del predetto Nucleo ha individuato in località Torre Lupara del Comune di Pastorano un autoarticolato telonato con targa croata che ha imboccato una strada sterrata in una zona agricola coltivata a pescheto in cui non sono presenti insediamenti industriali. I militari – insospettiti dalla circostanza – hanno pedinato, a debita distanza, l’automezzo che, dopo circa 2 Km, ha concluso la propria corsa nei pressi di un fabbricato rurale in disuso.
Dopo alcuni minuti l’autista e il passeggero (risultati essere 2 fratelli di nazionalità croata – S.P.K. classe 1981 e S.R. classe 1993), unitamente ad altre 5 persone ivi presenti [risultate essere 4 napoletani con vari precedenti di polizia (G.G. classe 1966, R.R. classe 1971, R.E. classe 1989 e T.G. classe 1974) e 1 croato (M.Z. classe 1984)], servendosi di un carrello elevatore, hanno iniziato a scaricare dall’autoarticolato alcune scatole, in parte stipandole in un deposito del casolare e in parte collocandole vicino a un furgone pronto per essere caricato.
Pertanto, la pattuglia – unitamente ad altri militari, nel frattempo, sopraggiunti a supporto – è intervenuta per identificare le persone ivi presenti e controllare il contenuto dei cartoni. L’ispezione delle scatole ha permesso di appurare che le stesse contenevano stecche di sigarette di contrabbando c.d. “cheap white” riportanti il marchio “REGINA”, prive del contrassegno di Stato e destinate al mercato campano. Trattasi di tabacchi originali recanti marchi registrati nei rispettivi Paesi di produzione (Russia, Emirati Arabi Uniti, Cina e Ucraina), che non possono, tuttavia, essere venduti in Italia o all’interno dell’Unione Europea, in quanto non conformi ai parametri minimi di sicurezza previsti dalla normativa comunitaria.
All’esito delle operazioni le sigarette per un peso di oltre 10,5 tonnellate, l’autoarticolato, il furgone e il carrello elevatore, per un valore complessivo pari a oltre 3 milioni di euro, sono stati sottoposti a sequestro e si è proceduto all’arresto in flagranza per concorso in contrabbando di tabacchi lavorati esteri dei 7 responsabili del traffico illecito (di cui i 4 napoletani con diversi precedenti di polizia), che sono stati tradotti alla casa circondariale di San Tammaro (CE).
Anche questo ulteriore sequestro di sigarette di contrabbando testimonia la professionalità e la determinazione profusi dalle Fiamme Gialle casertane che operano su strada a tutela della sicurezza economico-finanziaria dei cittadini ed a contrasto di un fenomeno connotato da forte pericolosità sociale e che alimenta le casse della criminalità organizzata. Sono in corso indagini per risalire alle rotte di approvvigionamento delle bionde e individuare eventuali altri responsabili del contrabbando che risulta essere, nell’ultimo periodo, in sensibile ripresa, sia sotto il profilo delle quantità importate che della connessa vendita al minuto.
C.S.