Il Comandante della Polizia Locale Del Vecchio dispone un sequestro preventivo per l’intera area dell’ex tabacchificio di località Piglialarmi

Il Comandante della Polizia Locale Del Vecchio dispone un sequestro preventivo per l’intera area dell’ex tabacchificio di località Piglialarmi

VITULAZIO – Lunedì scorso (24 giugno), dopo circa novanta giorni dalla presentazione di un’istanza per l’autorizzazione unica ambientale (in sigla AUA) per un impianto di messa in riserva (R13) di rifiuti speciali non pericolosi (lapidei ed altro) che la società “Nicchiniello Ambiente Srl” ha intenzione realizzare nella vasta area dell’ex tabacchificio di località Piglialarmi, dagli uffici comunali vitulatini ed in una sola giornata, si è messa in moto una decisiva “task-force” che ha portato al compimento tre distinte procedure: rigetto definitivo della richiesta ai fini dell’ottenimento dell’autorizzazione AUA a causa della non conformità, dell’impianto per lo stoccaggio rifiuti, alla destinazione d’uso prevista nella zona D3 (Artigianato e Piccole Attività Produttive) del vigente Piano Regolatore Generale – compiuta dell’ufficio SUAP; sospensione dei lavori poiché non autorizzati con un permesso a costruire ma con una semplice SCIA – compiuta dall’Ufficio Tecnico; sequestro penale preventivo per la violazione della normativa urbanistica a causa di varie illegittimità delle opere in “fase realizzazione” – compiuto della Polizia Municipale. La prima procedura adottata dagli anzidetti uffici comunali, quella ritenuta più eclatante e visiva, è stata effettuata dal Comando della Polizia Municipale di Vitulazio, con a capo il Capitano Carlo Del Vecchio, il quale insieme ai vigili urbani e con la collaborazione di un “ausiliario di polizia giudiziaria”, incaricato per atti ed operazioni che richiedono delle specifiche competenze tecniche, ha effettuato uno scrupoloso sopralluogo nell’area dell’ex tabacchificio per poi accertare che una parte dei lavori che si stavano svolgendo non erano stati autorizzati con un permesso a costruire, ma con una normale SCIA. Per di più, sempre il Comando della Polizia Municipale, inseme al “tecnico incaricato” quale ausiliario di p.g., accertavano anche la presenza di alcune opere in calcestruzzo armato che per natura ed entità richiedevano la preventiva autorizzazione sismica da parte dell’ufficio del Genio Civile di Caserta. In aggiunta, sempre nella medesima mattinata del 24-06-2019, il personale della Polizia Municipale di Vitulazio, stante l’illegittimità delle citate opere in fase di esecuzione, sottoponeva le stesse a sequestro preventivo penale per la violazione della normativa urbanistica. Infatti, trattasi di un sequestro preventivo delle sole “opere” dove i lavori erano ancora in corso, cosi come disposto dall’articolo n. 321 del Codice di Procedura Penale, mentre per le altre opere ultimate e ritenute dagli operanti (vigili urbani e tecnici) non conformi ai permessi avanzati è stata avviata una segnalazione presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

In aggiunta, nella giornata di venerdì 27 giugno, sempre gli uomini del Comando della Polizia Municipale di Vitulazio, con in testa il Capitano Carlo Del Vecchio, si sono ripresentati di nuovo presso dell’ex tabacchificio di località Piglialarmi, per aggiungere i sigilli penali e preventivi all’intera e vasta area di località Piglialarmi ed interessata dai citati lavori e ritenuti dagli stessi operanti (Polizia Municipale e Ufficio Tecnico) non conformi alle istanze autorizzative presentate presso gli appositi uffici urbanistici. Per essere più chiari e precisi sulle due fasi di “sequestro” che sono state eseguite dal Comando della Polizia Municipale di Vitulazio, precisiamo che: in data 24 giugno, sono stati apposti i sigilli parziali alle sole aree ancora interessate dai lavori e non a quelle dove le presunte opere abusive erano già state ultimate ed il tutto venne eseguito ai sensi dell’articolo 321 del codice di procedura penale che disciplina il “sequestro preventivo” e che testualmente sancisce che “quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati, a richiesta del pubblico ministero il giudice competente a pronunciarsi nel merito ne dispone il sequestro con decreto motivato…”; in data 27 gennaio, è stata posta sotto sequestro tutta l’area dell’ex tabacchificio che, nei giorni a seguire al primo sequestro, era interessata dai soli lavori di manutenzione ordinaria e di libera edilizia, come la tinteggiatura e che non sono soggetti ad alcun richiesta autorizzativa. L’intero fascicolo penale prodotto dal Comandante Carlo De Vecchio, in qualità di ufficiale di polizia giudiziaria, è stato già assegnato ad un magistrato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, mentre per la faccenda del sequestro (prima parziale e poi di tutta l’area dell’ex tabacchificio) si è in attesa della pronuncia di convalida o dissequestro da parte del Giudice per le Indagini Preliminari.

Inoltre, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, l’Architetto Cornelio Socci ha provveduto, attraverso un’apposita ordinanza del 24-06-2018, a sospendere i lavori posti in essere presso l’ex tabacchificio poiché non autorizzati con l’opportuno permesso a costruire e che, secondo accertato gli accertamenti della Polizia Municipale e dell’ausiliario di polizia giudiziaria, andavano ben oltre a ciò che era previsto dalla  “segnalazione certificata di inizio attività per dei lavori di ristrutturazione” (in sigla SCIA) del 25 febbraio 2019 ed avanzata dalla C.G.N. Srl (società proprietaria della area) presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Vitulazio (Edilizia Privata), di cui è Responsabile dell’Architetto Cornelio Socci. Il medesimo funzionario dell’Area Urbanistica Comunale, nella seconda decede dello scorso mese di aprile, realizzò un meticoloso sopralluogo presso l’area dell’ex tabacchificio di località Piglialarmi. Da quando ci è dato sapere, lo stesso avrebbe anche riscontrato una serie abusi edilizi e ritenuti sanabili per la legge, come la grossa tettoia esterna in ferro che è stata acquisita a seguito dell’asta fallimentare e non ascrivibile all’attuale proprietà.

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