VITULAZIO – Oltre alla brevissima descrizione fatta delle cinque persone passate a Futuro e Libertà (Giovanna Lina Scialdone, Antonio Arzillo, Renato Terlizzi, Alessandro Parillo e Michela Pontillo), ci sono delle cose un po’ più “paradigmatiche” della politica con la p minuscola a cui stiamo assistendo, sia a livello locale sia a livello nazionale.
Secondo voi chi dei cinque è stato definito il “pilastro portante del partito provinciale e componente del gruppo regionale” del partito? Vi do un aiuto: è la figlia del noto imprenditore Raffaele Pontillo, “indagato per associazione di tipo mafioso” (il famoso articolo 416 bis). Si è proprio lei, Michela Pontillo, moglie di Antonio Scialdone, il quale tra le altre cose ha anche ricevuto una condanna all’interdizione dai pubblici uffici.
Ma non finisce qui. Chi, secondo voi, è stato nominato “commissario cittadino” per Vitulazio? Vi do un altro aiutino: lavora presso la Dhi, azienda specializzata nel settore dei rifiuti, di cui è proprietaria la famiglia vitulatina Di Nardi, su cui però pesa anche questa volta l’ombra, come appare da più articoli di stampa, di Antonio Scialdone. Avete capito? Vi do un altro aiutino: ne ho parlato nel precedente articolo: è il Consigliere comunale condannato in primo grado, alla faccia di tutte le persone che giustamente si indignano quando vedono Parlamentari e politici indagati e corrotti. È inutile proseguire: sì, è Alessandro Parillo.
Questi i fatti. Ora un paio di considerazioni da fare: dei quattro Amministratori vitulatini tre sono incensurati e uno condannato in primo grado: proprio lui è stato nominato “commissario cittadino”.
Con quale criterio si scelgono i “commissari cittadini” nel partito di Fini? In base alla fedina penale? Ma Fini non era quello di “destra”? Del partito della legalità? Dell’ordine? Della sicurezza?
Le persone perbene di destra, che sicuramente esistono a Vitulazio, non dicono nulla? Perché non si ribellano? Perché mai una parola pubblica su queste persone? Esiste una Vitulazio, a prescindere dalle idee politiche, che non si riconosce in certe persone e in un certo modo di “fare politica”? C’è omertà diffusa in questo paese?
Seconda considerazione: dei quattro amministratori, tutti e quattro erano e sono molto vicini, di fatto, al condannato Antonio Scialdone (un figlio di Terlizzi era stato assunto, per poi licenziarsi, in una società di vigilanza quando Scialdone era Presidente del Consorzio dei rifiuti Ce4; il Consigliere Parillo è dipendente della Dhi di cui abbiamo già detto; nella stessa società ha provato ad entrare (se non fosse per alcuni problemi di tipo “contrattuale”) anche un figlio di Arzillo; e, infine, Giovanna Lina Scialdone è la sorella, dunque non vado oltre, eccetto il fatto di sottolineare che è stata la più votata alle scorse elezioni comunali pur presentandosi per la prima volta e non avendo mai detto una parola in pubblico).
Terza considerazione di carattere politico. Il Presidente della Camera Fini ci ha deliziato con le sue acrobazie politiche. Dal postfascismo del Movimento Sociale Italiano ad Alleanza Nazionale, dal “ventennio” berlusconiano culminato nel Popolo delle Libertà a Futuro e Libertà, partito per la verità inesistente. È passato dagli anni di piombo al drammatico massacro della Diaz a Genova, massacro certificato in Tribunale, in cui era Ministro dell’Interno (al processo ha dichiarato che non sapeva cosa stesse accadendo in nella scuola Diaz: il Ministero dell’Interno non sapeva cosa stessero facendo i suoi uomini. Forse non è una responsabilità giudiziaria, ma lo è sicuramente politica).
In effetti però cambiare casacca non è una cosa straordinaria di per sé. Politicamente parlando, la storia di Fini è piuttosto comprensibile. Ora, il punto però è: la signora Pontillo perché è passata dal Pdl a Fli? Ha cambiato pure lei idea “Politica”? O è solo una mossa che le possa garantire una futura candidatura al Parlamento?
E gli altri? Perché sono passati dal Pdl a Fli? È il futuro gruppo che gestirà la campagna elettorale della Pontillo? Questo loro gesto è spontaneo? Antonio Scialdone perché è sempre presente in queste manovre politiche? Cosa c’entra Antonio Arzillo con Antonio Scialdone? Ah già scusate sono da tre anni sulla stessa barca…
Avete capito ora perché ho parlato di “cambio di casacca” di quelle usate per giocare a calcetto? Di quelle che “puzzano” insomma. Di quelle che il tanfo lo senti da lontano.
Ho paura che c’è la necessità di fare un ulteriore articolo in merito. Presto avrete una lettura più “localistica” dell’azione effettuata da Antonio Scialdone e company.
Gianni Criscione