Mercoledì 25 settembre, Chiostro di San Domenico Maggiore: con “‘Merica – Sacco e Vanzetti” si conclude la prima edizione della rassegna “ZùNapoli”

Mercoledì 25 settembre, Chiostro di San Domenico Maggiore: con “‘Merica – Sacco e Vanzetti” si conclude la prima edizione della rassegna “ZùNapoli”

NAPOLI –

Mercoledi 25 Settembre 2019, h 21.00

Napoli, Chiostro di San Domenico Maggiore

 

InBilico Teatro & Film

presenta, in anteprima assoluta

 

’Merica

Sacco e Vanzetti

adattamento e regia Ramona Tripodi

 

con Anna Carla Broegg, Ramona Tripodi

 

sonorizzazione live Marco Messina (99 Posse), Fabrizio Elvetico

 

‘Merica è un evento performativo in cui il teatro e la sonorizzazione live si fondono, per raccontare una storia che viene da lontano ma, oggi, più che mai, attuale: la storia di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.

L’originale creazione scenica chiude la prima edizione di ZuNAPOLI, rassegna di teatro musica cinema e incontri organizzata e diretta da InBilico Teatro & Film, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, nell’ambito di Estate a Napoli 2019.

Due uomini, due stranieri, due italiani emigranti, come tanti, due anarchici che furono condannati a morte in circostanze oscure, o comunque pretestuose. Sulla loro colpevolezza vi furono molti dubbi già all’epoca del loro processo. Restano li, impotenti tra suppliche lettere e lotte fatte di rabbia e di amore: due donne, Luisa Vanzetti, sorella di Bartolomeo e Rose Sacco, la moglie di Nicola.

Sacco e Vanzetti pagarono per le loro idee anarchiche, idealiste e pacifiste, e per il fatto di far parte di una minoranza etnica disprezzata e osteggiata come quella italiana.

“Ho scritto questo spettacolo – spiega Ramona Tripodi – durante questa calda e afosa estate. Osservando il mare non mi comunicava più un sentimento di gioia e di vita, ma solo la sensazione di un cimitero sommerso di Migranti, gli Emigranti di ieri. Poi, per puro, caso ho avuto fra le mani le lettere di Sacco e Vanzetti e gli atti del processo, rendendomi urgente la scrittura di questo spettacolo, e metterlo in scena adesso”.

Erano gli anni ‘20 del secolo scorso, oppure oggi sono gli anni ‘20 del nuovo millennio, ma il pregiudizio non cambia.  Il testo, intrecciando le lettere alla famiglia e gli originali atti processuali (eccetto la lettera di Rosina a Nicola Sacco), riporta in scena questa triste pagina della storia, affrontandola da un punto di vista umano, oltre quello puramente politico.

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