Vitulazio, scoppia la querelle dopo la processione di San Michele. Il sindaco: “Il consiglio di non partecipare al solenne evento lo ha dato il Viceparroco”

Vitulazio, scoppia la querelle dopo la processione di San Michele. Il sindaco: “Il consiglio di non partecipare al solenne evento lo ha dato il Viceparroco”

VITULAZIO – La tradizionale processione in onore di San Michele ha visto la mancata partecipazione dell’Amministrazione comunale. Circostanza, questa, che ha dato avvio a una querelle che il sindaco di Vitulazio, Raffaele Russo, tenta di chiarire attraverso una nota che vi proponiamo. In calce anche una lettera inviata dal primo cittadino al parroco don Giuseppe Sciorio e alla curia di Capua: 

Lettera del Sindaco per la querelle sulla Processione di San Michele

Molte persone mi hanno chiesto il motivo dell’assenza mia e di altri amministratori (di maggioranza) alla Solenne Processione in onore di San Michele Arcangelo che si è svolta nella giornata del. 6 cm. E’ bene precisare che la partecipazione del Sindaco in veste ufficiale alla tradizionale processione fa parte di una consolidata tradizione locale e riguarda in modo particolare tutte le piccole comunità locali.

Per evitare equivoci o diverse interpretazioni mi corre l’obbligo di rendere noto, attraverso la stampa,(che ringrazio per l’ospitalità) le ragioni di tale situazione, fatti che ho già rappresentato al Parroco Don Giuseppe Sciorio e a Sua Eccellenza Salvatore Visco, Vescovo della Diocesi di Capua attraverso una missiva che vi rimetto in copia.

Il “consiglio” (non richiesto) di non partecipare al solenne evento lo ha dato, in più occasioni, il Viceparroco Don Gianluca Caruso in quanto, a suo dire, la presenza mia e degli amministratori di maggioranza non sarebbe stata “gradita” al Presidente pt del Comitato Festeggiamenti per poi comunicarmi in data odierna (07-10-2019) che la volontà era stata espressa dal Parroco.

Tale concetto il vice Prevosto lo ha ribadito anche in occasione di precedenti celebrazioni religiose chiedendomi, a tutto concedere, di limitare la sola mia presenza al cd “giro d’onore”, concetto che non ho mai ben compreso (per miei limiti chiaramente- forse si tratterà di espressione sicula?). Concetto, a mio avviso,  più legato al ballo classico dove il cavaliere invita la fanciulla a fare un giro di valzer e non ad una processione in onore del Santo Patrono.

Ma io sono felicemente sposato e ballo solo con mia moglie.

In qualche occasione si è anche tentato anche di scomodare il codice canonico, pandette, interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali per sostenere la tesi restrittiva circa la partecipazione del Sindaco agli eventi religiosi. Anche questi concetti non ho ben compreso se siano il frutto di una tesi personale elaborata dai Presbiteri locali oppure sia il frutto di una volontà politica di non meglio precisata provenienza.

Tuttavia, come mi è stato riferito, il Viceparroco durante la processione di domenica scorsa si è accompagnato ad alcuni consiglieri comunali di minoranza per un buon tratto del percorso liturgico.

Forse il Prelato locale avrà voluto fare buon uso del manuale Cencelli per mantenere equilibri nella politica locale?

In ogni caso e senza spirito di polemica, ferma la stima per i rappresentanti del Clero locale, ritengo che la politica, quella spicciola intendo, quella che riguarda l’amministrazione locale, non debba coinvolgere la Chiesa e la Parrocchia che, in tal modo verrebbe distolta dalla cura delle Anime cui è preposta.

A questo punto mi chiedo se è legittimo che un sacerdote faccia politica, un politico può fare il prete?

Raffaele Russo

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