SPIGNO SATURNIA/VITULAZIO – Nel pomeriggio di ieri i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Caserta hanno fatto irruzione in un fabbricato in apparente stato di abbandono adiacente ad opifici industriali, sito nelle campagne del Comune di Spigno Saturnia, paese della Provincia di Latina al confine con il territorio casertano. Al momento dell’accesso le Fiamme Gialle hanno sorpreso 6 soggetti, tutti domiciliati nella provincia di Caserta (tra cui uno straniero già destinatario di un decreto di espulsione non eseguito), intenti alla fabbricazione e confezionamento di migliaia di potenti artifizi pirotecnici in assenza delle necessarie autorizzazioni e in dispregio alle più elementari forme di sicurezza.
Con l’approssimarsi delle festività natalizie, le Fiamme Gialle casertane hanno intensificato le attività di controllo del territorio ed il monitoraggio di soggetti già gravati da precedenti specifici, con particolare riguardo al settore della fabbricazione illegale di fuochi d’artificio. Una mirata attività di pedinamento che ha consentito ai Finanzieri di individuare il laboratorio, già “operativo”, dove due soggetti italiani di Vitulazio e Marcianise impiegavano tre cittadini rumeni e un cittadino marocchino quale forza lavoro per assemblare decine e decine di migliaia di artifizi da immettere poi sul mercato nero.
Individuata la fabbrica illegale, i militari si appostavano e sottoponevano a controllo un furgone che aveva appena caricato, avendo così riscontro dei loro sospetti, atteso che il corriere aveva effettivamente ritirato alcuni bancali con centinaia di artifizi del tipo “Cobra”, prodotto professionale di tipologia F4, che per la sua pericolosità non è destinato alla libera vendita, ma può essere acquistato solo da soggetti che hanno adeguata capacità tecnica e muniti di autorizzazione per spettacoli pirotecnici attrezzati. I petardi, che peraltro venivano trasportati come merci ordinarie senza le necessarie cautele, risultavano anche privi delle indicazioni di sicurezza previste dalla Legge.
Verificata quindi l’illiceità del carico, la pattuglia operante chiedeva l’intervento dei colleghi della Compagnia della Guardia di Finanza di Formia, competente per territorio, e faceva con questi quindi irruzione nel fabbricato, trovandosi di fronte ad un vero e proprio opificio clandestino, all’interno del quale sorprendevano i quattro stranieri i quali, sotto la direzione dei due italiani, uno dei quali già gravato da analoghi precedenti, erano intenti alla fabbricazione di fuochi d’artificio di elevato potere dirompente. Il laboratorio era stato attrezzato con macchinari professionali secondo una linea di produzione che andava dalla preparazione e miscelazione della polvere pirica al riempimento dei contenitori e quindi all’apposizione delle micce e delle etichette.
Sequestrata l’attrezzatura tra cui una pressa idraulica e una manuale e un’etichettatrice con circa 16.000 etichette già stampate ed inoltre circa 18.000 artifizi già assemblati, la cui “massa attiva” è risultata pari ad oltre 450 chilogrammi di sostanza esplodente, 40.000 semilavorati, 56 chilogrammi di polvere pirica già preparata e numerose sostanze chimiche ancora da miscelare. Nella stessa serata è intervenuto sul posto il Nucleo Artificieri della Polizia di Stato di Roma che ha messo in sicurezza i locali.
In ogni caso, attesa la quantità di materiale esplodente rinvenuto e la pericolosità del sito, l’intera area è stata piantonata fino a questa mattina quando sono iniziate le operazioni di bonifica definitiva del luogo con asportazione di tutto il materiale in sequestro. L’operazione odierna testimonia come lo sforzo operativo della Guardia di Finanza in tale settore è finalizzato non solo a togliere gli artifizi pirotecnici dal mercato nero, ma anche a disarticolare l’intera filiera distributiva e soprattutto a risalire alle fabbriche clandestine che rappresentano anche un pericolo per l’incolumità pubblica e confezionano prodotti artigianali privi dei necessari requisiti di sicurezza.
C.S.