CASERTA – Quasi non manca giorno che non arrivi notizia dell’uso di richiami acustici per fini venatori. Lo afferma il CABS, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio, che rileva come i marchingegni elettronici in grado di ingannare l’avifauna selvatica inducendola a tiro di fucile, sono diffusissimi in tutto il territorio nazionale. Questo nonostante il divieto di legge.
Il caso ove sono ora intervenuti i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Caserta, supera tutti per fantasia. Stante quanto reso noto dalla stampa, l’autoradio di una autovettura riproduceva il canto delle allodole trasmesso da un cd. Un diffusore acustico piazzato nel tetto dello stesso veicolo ne diffondeva il suono. In pratica, ha riferito il CABS, un autoveicolo che suonava allodola.
“Solo negli ultimi giorni – ha affermato il CABS – si è avuta notizia di sequestri di richiami elettromagnetici in Veneto, Lazio, Basilicata, Toscana, Lombardia, Puglia e Sicilia. Se andiamo indietro di pochissime settimane si può evincere come la mappa sia molto più completa per tutto il territorio nazionale”.
Secondo il CABS, tale richiamo rappresenta un vero e proprio inganno per gli uccelli stremati dal volo migratorio. In pratica i volatili sono attratti dal canto registrato ed in tal maniera si radunano attorno ai diffusori. Gli uccelli sono in genere finiti all’alba, quando verranno colpiti da una rosa di pallini di piombo. “La legge – ha affermato il CABS – vieta l’uso venatorio di tali richiami ma il reato che ne dovrebbe disincentivare l’uso è di semplice contravvenzione, come tutti quelli venatori; occorrerebbero invece reati-delitti come quelli che tutelano gli animali di cosiddetta affezione”.
C.S.