Intercettato un carico di sigarette di contrabbando a San Nicola la Strada e individuato il deposito di stoccaggio a fermo. Sequestrate circa quattro tonnellate di tabacco e arrestati quattro responsabili

Intercettato un carico di sigarette di contrabbando a San Nicola la Strada e individuato il deposito di stoccaggio a fermo. Sequestrate circa quattro tonnellate di tabacco e arrestati quattro responsabili

SAN NICOLA LA STRADA – Continua l’impegno delle Fiamme Gialle nel controllo delle principali arterie stradali per la repressione dei traffici illeciti e del contrabbando in particolare. Nella notte tra martedì e mercoledì i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta hanno intercettato un furgone che trasportava mezza tonnellata di “bionde”, pari a circa 25.000 pacchetti, destinata ad alimentare il mercato illegale dell’hinterland napoletano. Il controllo è avvenuto lungo l’asse autostradale A1, in territorio del Comune di San Nicola La Strada (CE), dove i militari hanno intimato l’alt a un furgone, risultato poi noleggiato, a bordo del quale è stato identificato un cittadino italiano, B.G., classe 83, pregiudicato napoletano. Alle domande dei Finanzieri circa la natura della merce stivata a bordo del mezzo, quest’ultimo ha dichiarato di trasportare dei caloriferi nuovi senza, tuttavia, esibire alcun documento di trasporto e rifiutandosi di dichiarare il luogo di destinazione dei prodotti.

Approfondendo dunque il controllo della merce i finanzieri hanno rinvenuto nel vano di carico numerosi colli, apparentemente contenenti stufe e termosifoni, riportanti indicazioni del prodotto in lingua polacca, al cui interno erano, però, occultate stecche di sigarette di contrabbando di marca “Regina” e “Marlboro Gold”, per un peso complessivo pari a 480 chilogrammi. La perquisizione all’interno dell’abitacolo ha consentito, poi, di rinvenire un ticket autostradale, dal quale è stato possibile desumere la provenienza del carico. Poche ore prima, infatti, il furgone era entrato in autostrada dal casello di Porto Sant’Elpidio.

I Finanzieri hanno, quindi, acquisito i dati del sistema gps associato alla polizza assicurativa del veicolo e scoperto il luogo esatto in cui il “corriere” si era recato per caricare, un capannone sito nella zona industriale di Fermo, nelle Marche. Conseguentemente, le Fiamme Gialle casertane insieme ai colleghi del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria dipendente dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Fermo, prontamente allertati, nella mattinata di ieri hanno perquisito il deposito così individuato dove, occultati in numerosi imballaggi per termosifoni del tutto analoghi a quelli rinvenuti a bordo del furgone ispezionato, hanno rinvenuto ulteriori 3.307 chili di Marlboro Gold e Regina di contrabbando, pari a 15.188 stecche e identificato tre soggetti responsabili della custodia della merce illegale: una cittadina italiana (O.B. – classe 61 nata nella provincia di Fermo), un uomo ucraino ed una donna russa (A.B. – classe 70 e K.E. – classe 73), tutti arrestati.

Il complessivo valore delle sigarette sequestrate avrebbe consentito agli indagati rilevantissimi guadagni, stimabili in oltre 700 mila euro. I sequestri operati confermano le recenti evidenze investigative che attestano la scelta strategica delle storiche organizzazioni contrabbandiere napoletane di ramificarsi nelle Regioni del centro-nord Italia per approntare lì dei depositi di smistamento dei carichi provenienti dall’estero, da cui far partire poi ripetuti trasporti di quantità più ridotte verso i territori del consumo finale. I risultati in tal senso ottenuti, grazie alla costante attività repressiva in atto, che vede la sinergica azione dei finanzieri operanti nei territori di consumo finale e in quelli di stoccaggio intermedio, testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza a tutela della sicurezza economico-finanziaria del Paese, per il contrasto di un pericoloso fenomeno delinquenziale, quale è il contrabbando di sigarette, che storicamente alimenta le casse delle organizzazioni criminali, con pregiudizio dell’erario e, spesso, importando prodotti non controllati e non conformi alla normativa comunitaria, anche a danno della salute dei cittadini.

C.S.

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