CALVI R. – Il Comune di Calvi Risorta è sempre più sommerso da richieste di pagamento che non fanno che aggravare la propria situazione debitoria. Mentre la maggioranza consiliare – guidata dal sindaco Giovanni Lombardi – martedì scorso (18 febbraio) ha ritirato la proposta di dissesto – secondo indiscrezioni, sarebbero saltati fuori dei fondi “dormienti” -, il Tribunale amministrativo regionale della Campania impone all’Ente di tirare fuori i soldi a causa dell’inerzia della macchina amministrativa calena.
I fatti riguardano un ricorso presentato dal signor Raffaele Salerno contro il Comune, con il quale chiedeva l’annullamento di due ordinanze – entrambe firmate dall’Ufficio tecnico – di ingiunzione di opere abusive e di diniego di rilascio del permesso di costruire. Tuttavia, il Comune, lo scorso 30 maggio 2019, ha rilasciato il permesso di costruire in sanatoria, costringendo il ricorrente a dichiarare di non essere più interessato alla decisione del ricorso. Il procuratore del signor Salerno, però, ha chiesto la condanna del Comune al pagamento delle spese di lite.
L’ottava sezione ha dichiarato improcedibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse compensando le spese di lite, ma ha condannato l’Ente caleno a pagare le spese del verificatore che ha effettuato una perizia per conto dei giudici amministrativi. Questi ultimi, infatti, dovendo valutare bene la questione, avevano predisposto varie ordinanze istruttorie di fronte alle quali il Comune – che non si è nemmeno costituita in giudizio – è rimasto inerte. Così il Tar ha disposto una verificazione incaricando il Direttore pro tempore del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale “Luigi Vanvitelli” della Seconda Università di Napoli. Così con sentenza del 18 febbraio scorso, i giudici, nonostante l’inammissibilità del ricorso, hanno intimato al Comune di pagare il tecnico punendolo per la propria inoperosità sul caso.
Leggi la sentenza: Tar – Comune di Calvi
Red. Cro.