TEANO – Dopo la santità recuperata e cristallizzata di Paolo Borsellino, l’umanità carnale di San Paolo ha investito il palco della Terza Edizione del Festival Teatri d’Anima, con l’interpretazione di La mia lettera siete voi, da parte dell’attore bresciano Luciano Bertoli. Impetuosa storia, semplificata in scena da una tenda, dismessa alla fine del monologo – dirà l’attore, fermandosi dopo lo spettacolo: La tenda che si smonta è la vita che non ha bisogno di tanti orpelli – una fiamma che ride, le pergamene lette e lanciate, come il gesto di un seminatore, che poi fu Paolo con le sue lettere. E poi ancora la grata del carcere, silenziosa ed eloquente, proiettata dietro la scena, vero palcoscenico di vita di San Paolo, da dove ci sono venuti racconti di liberazione, di gloria, ammaestramenti e speranza. Monito per qualsiasi uomo che abiti la nostra società in crisi di emozioni e di verità; monito per il credente del XXI secolo che può aver smesso di danzare il suo rivoluzionario credo, dimenticando da dove ci è venuto la prima volta. Ma il Festival, pronto a stupire il suo pubblico, con una contorsione solo apparente, il 17 novembre alle ore 21 all’Auditorium di Teano ospiterà in un teatro-canzone surreale i Virtuosi di San Martino, ovvero Roberto Del Gaudio, cantante e attore, Federico Odling, violoncellista, Vittorio Ricciardi, al flauto traverso, Antonio Gambardella al violino e Dario Vannini alla chitarra classica. Uno spettacolo comico, unico in Italia, che non abbandona la strada dell’interrogazione. E cosa unisce Borsellino, Paolo di Tarso, al teatro comico dei Virtuosi, alla loro musica, ai loro testi irresistibili?
Nulla di più semplice. Lo stesso Dio, da patire e da godere.