Salute alimentare da inquinanti ambientali: Rivezzi scrive al sindaco di Caserta e ai medici per l’ambiente

Salute alimentare da inquinanti ambientali: Rivezzi scrive al sindaco di Caserta e ai medici per l’ambiente

CASERTA – Di seguito la lettera del dottor Gaetano Rivezzi:

                                                                     Al  Sindaco di Caserta

ai  Sindaci e gruppi consiliari delle amministrazioni comunali della provincia di Caserta

p c:  Presidente e Assessore all’ambiente Provincia di Caserta, Organi di Stampa,                                    Dipartimento di prevenzione ASL Caserta, Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare (ORSA),                                             ARPAC – Centro Regionale Siti Contaminati, ARPAC Caserta

Oggetto:  Sicurezza Alimentare da inquinanti ambientali. Richiesta di sorveglianza

Gentilissimi,

come Associazione di Medici, impegnati nella conoscenza e prevenzione delle patologie correlate alla Salute dell’Ambiente, cogliamo l’occasione dell’ interpellanza   ( in allegato) di alcuni consiglieri al Sindaco di Caserta per sottolineare l’ importanza della vostra opera nella tutela della Salute dei cittadini della provincia di Caserta dai rischi alimentari ( e non solo) prodotti da inquinamento chimico a cui si riferisce la richiesta espressa dai componenti del gruppo di Speranza per Caserta.

E’ superfluo sottolineare quanto sia seriamente preoccupante  il degrado territoriale delle nostre campagne negli ultimi venti anni per gli  innumerevoli smaltimenti di rifiuti tossici, e quanto le nostre coltivazioni o produzioni di alimenti siano sotto stretta osservazione da parte dei mercati nazionali  ed esteri,  per cui  auspichiamo una massima collaborazione di tutti.

Vogliamo innanzitutto precisare che riteniamo più che validi gli enti proposti alla sorveglianza alimentare ( ASL e ORSA), ma crediamo sia utile un’ azione congiunta  e sinergica delle varie istituzioni e amministrazioni comunali per amplificare al massimo il controllo dei terreni di coltivazione e delle fonti di inquinamento, delle illegalità produttive e  dello smaltimento abusivo di sostanze pericolose di cui è vero che i sindaci non sono responsabili, ma che dovrebbero ottemperare a mettere  in atto tutti gli strumenti legislativi del caso.

Ribadiamo, quindi, che il sindaco , essendo “difensore  della Salute” dei propri cittadini e del territorio comunale,  debba  formulare, coordinandolo in prima persona ed evitando situazioni di “scaricabarile” un piano di controllo delle criticità ambientali locali e pretendere, eventualmente con un’ azione collegiale di più comuni  un rapporto esaustivo  della sorveglianza Ambiente e Salute.

Mi si obietterà che tutto questo già è in atto e che tutto è in regola …o che  “la  colpa” è della criminalità camorristica,  ma purtroppo l’evidenza di un danno di salute, che stiamo traghettando ai nostri figli, sta affiorando prepotentemente.

Caserta 06/11/2012                                      Presidente  Ass. Medici  per l’Ambiente della Provincia di Caserta

Gaetano Rivezzi

 

 

Allegato del 5 Novembre 2012                   Al Presidente del Consiglio Comunale

                                                               dott. Gianfausto Iarrobino

                                                   Al Signor Sindaco

                                                   dr. Pio Del Gaudio

                                                                            Sede

       Oggetto: Interrogazione Consiliare ai sensi dell’art. 28 del Regolamento delle Attività Consiliari.

“Tutela della Salute Pubblica”.

  Premesso che:

–          da notizie riportate dai quotidiani, nazionali e locali del 24 ottobre, è emersa una indagine svolta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli sul sito di stoccaggio dei rifiuti sull’area di Ferrandelle in S. Maria La Fossa realizzato durante l’emergenza del 2008, che ha portato all’arresto di persone eccellenti ed ha svelato una vera e propria anarchia in cui versava il settore dei rifiuti nell’ultimo decennio, ed in particolare è emersa la contaminazione della falda acquifera che viene utilizzata per irrigare i campi, abbeverare gli animali, e in qualche caso, attraverso i pozzi, anche per gli usi domestici, tale da esporre a pericolo collettivamente un numero indeterminato di persone;

–          un’altra operazione apparsa sui quotidiani del 30 ottobre e successivi, questa volta svolta dalla Squadra Mobile di Caserta, su disposizione del Gip di Napoli e della Procura Antimafia di Napoli, ha portato alla scoperta di un terreno agricolo in Trentola Ducenta (CE), trasformato in discarica abusiva di rifiuti industriali, altamente tossici, anche provenienti dal Nord d’Italia;

–          i rifiuti tossici, che dovevano essere trattati nell’impianto di compostaggio gestito dalla società RFG, finivano, invece, direttamente nei terreni agricoli del Casertano;

–          i  reati contestati dagli inquirenti sono, in particolare,  attività di gestione dei rifiuti non autorizzata e attività organizzata per il traffico illecito e il disastro ambientale;

–          tale situazione ha portato al sequestro di un terreno, adibito a coltivazioni agricole sotto serra, soprattutto di pomodori e broccoli, funzionanti fino al giorno prima;

–          le analisi chimiche e merceologiche  hanno evidenziato che il terreno sequestrato è stato contaminato da arsenico, cadmio, idrocarburi pesanti, stagno: residui trovati in percentuali preoccupanti e provenienti, in prevalenza, dai fanghi dei depuratori campani e da industrie del centro e del nord;

–          nel podere sequestrato sono stati conferiti almeno 3550 tonnellate di rifiuti industriali fangosi, nel periodo compreso tra marzo e maggio 2003;

Considerato che

–          nei terreni dell’agro aversano ma anche di parte del Mondragonese, zona di nettarine, di ortaggi di alta qualità, di Falerno e di mozzarella, sono finiti veleni di ogni genere, che entrano nella catena alimentare;

–          è incalcolabile il danno prodotto alla salute dei cittadini dalle coltivazioni avvelenate dai metalli pesanti;

–          la Coldiretti di Caserta ha sottolineato che siamo di fronte a un salto di qualità nelle attività illegali che lucrano sullo smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi provocando danni incalcolabili all’ambiente, alle campagne, mettendo a rischio, con le contaminazioni, l’economia, l’agricoltura, il turismo e soprattutto la salute dei cittadini;

–          l’incidenza di patologie tumorali ed endocrine in Campania e la sempre più evidente correlazione tra ambiente e salute sono state denunciate più volte dall’ “Associazione Medici per l’Ambiente” – ISDE Campania.

Considerato che

–          i terreni agricoli rappresentano la base delle coltivazioni ortofrutticole di alta qualità e che finiscono sui mercati nazionali ed europei, nelle botteghe a chilometro zero e sui banchi della grande distribuzione: nettarine, percoche, pomodori, broccoli;

–          tale situazione sta generando una profonda preoccupazione nei cittadini e nelle famiglie casertane;

si chiede al Signor Sindaco di conoscere:

–          quali iniziative urgenti e concrete ha assunto o intenda assumere per rassicurare i cittadini e le famiglie casertane rispetto all’acquisto e al consumo di prodotti ortofrutticoli e di trasformazione del latte;

–          se sono stati acquisiti dati informativi e scientifici finalizzati alla tutela della salute dall’ Osservatorio Regionale sulla Sicurezza Alimentare (ORSA), dall’ Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania (ARPAC) e dall’ASL – Dipartimento di Prevenzione, ciascuno per le proprie competenze;

–          se sono state attivate le opportune collaborazioni, con gli organi sanitari preposti, finalizzate ad una verifica a campione su frutta, verdura e derivati del latte nei punti vendita e nei mercati (settimanale, bisettimanale e rionali), per la salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente.

 

I Consiglieri Comunali

Norma Naim

Francesco Apperti

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