Coronavirus, l’urlo di dolore di operatori economici e partite Iva: “Siamo già morti che camminano”

Coronavirus, l’urlo di dolore di operatori economici e partite Iva: “Siamo già morti che camminano”

AGRO CALENO – C’è un’Italia che, nonostante il coronavirus, continua a correre: quella del personale medico, di quello sanitario e di tutti coloro che sono coinvolti attivamente nelle operazioni di contenimento della pandemia. Poi c’è un’Italia costretta a camminare, perché non può recarsi sul posto di lavoro perché è stato chiuso o parzialmente interdetto; così lavora poco o lavora da casa. In ultimo c’è un’Italia che è stata completamente boccata dall’emergenza covid19. Si tratta del mare magnum delle partite Iva, degli operatori economici e delle attività commerciali a cui i decreti governativi hanno imposto la serrata perché non offrono un servizio pubblico di strettissima necessità.
Proprio questa categoria, al momento priva di reali tutele (se non pochi palliativi), in questi giorni denuncia il rischio di finire in una profonda crisi economica. Il grido di dolore di commercianti, ristoratori ed esercenti vari riempie le pagine dei social. Pur riconoscendo l’importanza di limitare la diffusione del virus, infatti, lamentano l’insufficienza di misure economiche finalizzate a sostentare la propria categoria.
Tra le tante richieste di aiuto, in queste ore ha catturato l’attenzione di tanti internauti lo sfogo di frustrazione della titolare di una nota pizzeria dell’Agro caleno, la quale dice: “Ragazzi io non ho paura del virus!!!! Perché oramai siamo già morti che camminano!!!! Io ho paura dopo tutti questi giorni chiusi senza guadagnare un euro, senza pagare affitto, senza pagare bollette ecc.. a noi chi ci aiuterà?????? Quindi siamo già morti!!!!!non vi ponete la domanda dopo tutto questo quante attività chiuderanno?????????? Abbiamo tutti una famiglia!!!! Dobbiamo tutelari i nostri figli!!!!!! Invece no!!! Lo stato non sta facendo altro che ammazzarci!!!!! Per questo non ho paura del COVID-19 MA BENSÌ DELLO STATO DI MERDA IN QUI VIVIAMO!!!!”. Tanta preoccupazione rispetto a una situazione che rischia di avere effetti più duraturi del coronavirus.

Red.

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