GRAZZANISE – «A partire dal prossimo anno scolastico, a Grazzanise verrà attivato l’indirizzo Agrario per la scuola secondaria di secondo grado. È quanto previsto dal nuovo piano regionale su disposizione dell’Assessore all’Istruzione Lucia Fortini, in sinergia con il consigliere regionale Giovanni Zannini, che ha fortemente voluto l’attivazione di questo nuovo indirizzo per Grazzanise. Una scelta che premia il lavoro di dialogo con la Regione, dell’Amministrazione guidata dal sindaco Enrico Petrella, con l’abnegazione del Presidente del consiglio comunale Enzo Zito e dei consiglieri comunali Pasquale Carlino e Giovanna Petrella, vicini al consigliere Zannini»: è il comunicato diffuso ieri, 29 dicembre, ed utile a rendere manifesto un raggiunto importante obiettivo formativo compreso nel programma elettorale del sindaco in carica, Enrico Petrella, e della sua lista – “Cento passi” – vincente alle recenti comunali del 21 settembre. Un nuovo significativo tassello da aggregare ai bersagli messi a segno dalla civica Amministrazione e descritti, con dovizia di particolari, nel bilancio dei primi 100 giorni di gestione dell’Ente tracciato dallo stesso primo cittadino grazzanisano nella tarda serata del giorno di Santo Stefano.
La nota-stampa – pregevole per sintesi e forte per sostanza – riapre un vecchio cammino interrotto da anni o, meglio, da decenni: un percorso che, facendo leva sulla centralità geografica di Grazzanise nella vasta pianura del Basso Volturno, dà una nuova stura a due decisive piste: il collegamento degli investimenti formativi alle risorse naturali del territorio; la sinergia fra le istituzioni favorita dall’alito di una positiva pressione politica di cui questo Comune “disastrato” ha estremamente bisogno.
Va da sé che i “passi” da muovere, d’ora in avanti, saranno almeno 1000 su questo terreno che sta appena vivendo la fase iniziale dell’indispensabile dissodamento. Ci riferiamo, in misura prevalente, alla necessità di progettar presto un edificio ad hoc, attualmente mancante, per l’Istituto ad indirizzo agrario – evitando che accada quanto avvenne per la sede associata dell’Itis Falco ad indirizzo aeronautico, allorché un milione di euro stanziato – e in parallelo rivendicato a contrasto dall’allora sindaco Enrico Parente (medico) e dal consigliere provinciale Giuseppe Raimondo – si volatilizzò senza che nessuno abbia poi detto in quale direzione – ; di dotarlo delle suppellettili, delle macchine tecnologiche e dei sussidi didattici adeguati; di garantire la migliore accoglienza possibile a studenti e personale scolastico; di aprire porte e finestre al territorio, con particolare riguardo, all’agrozootecnìa locale che veramente merita un impulso ed una razionalizzazione che di sicuro non si potranno realizzare prescindendo dall’apporto dell’Ispettorato competente, della migliore rappresentanza imprenditoriale, dei sindacati di categoria e di altre entità (soprattutto a dimensione regionale) deputate ad agevolare un serio e lungimirante sviluppo del comparto agricolo, zootecnico e della trasformazione del prezioso latte bufalino che scorre a fiumi nelle contrade grazzanisane. S’intende evidenziare, insomma, l’opportunità irrinunciabile di una strategia complessiva che veda impegnati, senza sosta alcuna, amministratori e diversi operatori del settore.
La novità di cui riferiamo non può escludere un accenno, almeno volante, al destino cui ora va incontro il preesistente corso (sede associata) dell’Istituto ad indirizzo aeronautico “G.C.Falco” con sede centrale a Capua, anch’esso sorto a Grazzanise, nel periodo di massimo splendore dell’amministrazione parentiana (2000-2007), in collegamento alla base aerea militare e a quel disegno altamente strategico che seppe concepire soltanto il governatore Antonio Rastrelli per l’area bassovolturnina: si trattava di un’ipotesi tendente a governare un raccordo (centralizzato a Grazzanise mediante uno scalo aereo per cargo, una struttura di manutenzione dei velivoli, alcuni insediamenti industriali da impegnare nella produzione di materiali, oggetti e macchine per l’intero indotto) con l’Accademia dell’Aeronautica Militare di Pozzuoli, la Scuola Specialisti dell’A.M. di Caserta, il Cira di Capua e l’aeroporto di Capodichino. Insomma un grande progetto, un grande sogno successivamente sgretolatosi in vergognosa beffa per le popolazioni già penalizzate e che non ebbero a conoscere affatto il boom industriale degli anni Sessanta. Sulla spinosa e più ampia questione, era stato pubblicato vénti anni prima, precisamente nel 1985, il libro a più mani “Grazzanise, ieri e oggi: quale sviluppo” che meriterebbe adesso di essere ripreso in mano, giacché lanciava una poderosa domanda rimasta a tutt’oggi negletta per colpa della miopia di stampo feudale delle classi politiche che si sono alternate, in 35 anni, al governo del paese.
C’è quindi da auspicare che non si ripeta quel precedente, si implementi invece l’Istituto agrario nelle forme accennate e finalmente si proceda lungo un itinerario articolato, efficiente, efficace e in grado di procurare, per il futuro, occupazione e sviluppo sostenibile.
C.S. Raffaele Raimondo