A Palazzo Scorpio l’assistente sociale e l’impiegato dell’ufficio protocollo nella trincea per fronteggiare la povertà e l’abbandono, nonostante il caos sul piano dell’indirizzo politico-amministrativo – Inspiegabile schedatura fotografica di un nostro cronista ad opera del comandante dei vigili urbani

A Palazzo Scorpio l’assistente sociale e l’impiegato dell’ufficio protocollo nella trincea per fronteggiare la povertà e l’abbandono, nonostante il caos sul piano dell’indirizzo politico-amministrativo – Inspiegabile schedatura fotografica di un nostro cronista ad opera del comandante dei vigili urbani

PIGNATARO  MAGGIORE – Sono 73 i nuclei familiari, per complessive 185 persone, che usufruiscono dei  buoni-spesa emessi dal Comune di Pignataro Maggiore. Ogni buono-spesa settimanale ammonta a 15 Euro a persona, tetto massimo per ogni nucleo familiare 75 Euro. Ne usufruiranno per quattro settimane. Si tratta di beneficiari residenti; esclusa quindi una parte di immigrati (gli “invisibili”) che stanno vivendo una situazione ancora più difficile. Bisogna dire, però, che i non aventi diritto ai buoni-spesa vengono indirizzati al nucleo di Protezione civile, dove i volontari coordinati da Fabrizio Palumbo tentano di mettere mano alle falle più vistose della povertà e dell’abbandono. A ciò si aggiunga la solidarietà privata – che è difficile da monitorare e da quantificare – con la spesa che passa di mano in mano, in silenzio, in questi tempi durissimi di Coronavirus.
A Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione comunale, sono state giornate di intenso lavoro – impegnativo sia sotto il profilo professionale sia umano ed emotivo – per l’assistente sociale, dottoressa Anna Maria Riccio, che si è occupata delle istanze arrivate sul suo tavolo dall’ufficio protocollo dove era in trincea l’impiegato signor Salvatore Borrelli. Si sono vissute ore drammatiche perché c’era da evitare l’assembramento al primo piano, di fronte allo sportello dell’ufficio protocollo, e allo stesso tempo sbrigare tutto il normale lavoro. Le persone erano in attesa nel cortile di Palazzo Scorpio, una scena che ispirava tanta tristezza. Salvatore Borrelli, dopo aver ricevuto e registrato ogni istanza, doveva affacciarsi alla finestra e invitare con voce sostenuta, dall’alto, il prossimo utente a salire in ufficio. Nessun servizio di vigilanza e di sostegno era stato predisposto: imperava una disorganizzazione totale sul piano dell’indirizzo politico-amministrativo. L’assistente sociale e l’impiegato dell’ufficio protocollo hanno dovuto, insomma, come si dice dalle nostre parti “cantare e portare la croce” (e in periodo pasquale, per chi è credente, può pure essere un atto di devozione).
Le foto che pubblichiamo sono state scattate dal giornalista Enzo Palmesano (nostro collaboratore) che – in altra occasione, il 31 marzo 2020 – mentre era impegnato nel monitoraggio di quanto avviene nella sede comunale, è stato a sua volta fotografato dal comandante dei vigili urbani, Alberto Parente, ufficiale di polizia giudiziaria, per motivi che non conosciamo e che ci appaiono inspiegabili. Gli faremo chiedere lumi, al dottor Alberto Parente, dalle Autorità competenti in materia.

Red. Cro.

Commenta con Facebook