BELLONA – Il candidato a sindaco di Bellona, avv. Pietro Romano, ha duramente attaccato l’avversario politico dott. Filippo Abbate accusandolo, in sostanza, di incoerenza e di ambiguità relative alla propria posizione di distacco dal sindaco uscente Giancarlo Della Cioppa. Abbate non ci sta e così replica: quelle dell’avvocato Romano sono affermazioni dettate forse da risentimenti che, francamente, non pensavo esistessero. Egli sembra stia portando la sua attenzione su questioni più personali che elettorali o politiche. L’idea di spostare la competizione da argomenti di programma a questioni di incondivisibili sentimenti o risentimenti dispiace e, certamente non giova alla buona qualità della politica bellonese. L’idea mia e della mia lista è e rimane quella di confrontarci sulle questioni che stanno a cuore alla nostra gente, non di oltraggiare il buon senso adoperando terminologie incomprensibili o fuorvianti che fomentano disorientamento. Sono d’accordo che i voti sono utili da dovunque provengano ma, aggiunge Abbate, non esiste che si debba, per ciò, vendere l’anima al diavolo. Sappia, l’avvocato Romano, che non esistono piatti di Della Cioppa o di altri. Esiste, semmai, una città che appartiene ai suoi abitanti. Ancora, ci si domanda come mai io non mi sia dimesso dalla carica di vice sindaco. La risposta è semplice, dimettendomi, insieme agli assessori che tuttora stanno con me, avremmo paralizzato l’attività del comune; e chi ha un po’ di coscienza questo non lo fa. L’incarico di vice sindaco non è certamente mai stata una mia ambizione né tantomeno un regalo del sindaco. Quell’incarico mi spettava già nel 2007 quando ottenni più preferenze di tutti gli altri candidati e quando, per dimostrare il contrario di quello che vorrebbe sostenere oggi l’avv. Romano o lo stesso Della Cioppa, cedetti il mio diritto a Pasquale Giudicianni che tale ambizione aveva coltivato. Ciò che ho fatto o ricoperto, conclude Abbate, mi fa sentire riconoscente solo agli elettori che in massa mi votarono determinando, dunque, anche la vittoria di Della Cioppa. Ma io, contrariamente ad altri non vado in cerca di riconoscenza né di gloria, io voglio solo che la campagna elettorale si sviluppi sui programmi e non su schermaglie denigratorie.
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