Abuso edilizio decennale in via Re di Puglia: l’Utc dispone l’abbattimento entro 90 giorni

Abuso edilizio decennale in via Re di Puglia: l’Utc dispone l’abbattimento entro 90 giorni

PIGNATARO M. – Dopo quasi quattordici anni, si conclude con un drastico provvedimento la vertenza edilizia tra il Comune di Pignataro Maggiore e i coniugi Di Stasio. Il responsabile dell’Ufficio tecnico, l’ingegnere Antonio Manzella, con ordinanza numero 105 dell’8 settembre, ha ordinato la demolizione dell’abitazione di Giovanni Di Stasio e Gelsomina Bovenzi.

La storia dell’immobile residenziale di via Pietro Palumbo inizia nel lontano 2000, quando i proprietari (con nota del 7 luglio di quell’anno) presentarono richiesta di concessione edilizia che l’allora responsabile tecnico, l’ingegnere Girolamo Parente, concesse con numero 10/01 del 02.08.2001. Concessione corredata l’anno successivo con una variante in corso d’opera.

A distanza di qualche mese, però, i vicini di casa, i quali lamentavano la mancanza delle distanze previste dalla normativa vigente, presentarono ricorso al Tribunale amministrativo della Campania (tramite l’ingegnere Valerio Fiorillo) per l’annullamento delle concessioni edilizie.

Purtroppo per questi ultimi, i giudici amministrativi, con sentenza numero 3598 del 17.04.2002 (confermata anche dal Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso dei proprietari dell’immobile), hanno annullato i permessi.

Il 17 luglio scorso l’Ufficio tecnico ha avviato il procedimento amministrativo finalizzato all’annullamento delle concessioni edilizie, verso il quale i proprietari dell’abitazione non hanno presentato alcuna osservazione. Poiché le opere oggetto della concessione edilizia sono diventate abusive (a seguito del provvedimento del Consiglio di Stato) e che non possono essere sanate (poiché rappresentano una violazione alle norme urbanistiche imperative), l’Utc ha ordinato ai coniugi Di Stasio di demolire l’abitazione entro 90 giorni. I proprietari potranno presentare ricorso al Tar entro 60 giorni ed entro 120 giorni al Presidente della Repubblica.

Red. Cro.

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